Iaccarino annuncia il
ricorso: “Violato il Regolamento, mi farò valere nelle sedi opportune”
Non è più Presidente del Consiglio comunale di Foggia. Con trenta voti favorevoli, un astenuto e un voto contrario, Leonardo Iaccarino è sceso dalla poltrona più alta dell’Aula consiliare. Ma è pronto a dare battaglia, come ha già fatto durante il Consiglio che ne ha decretato la revoca.
IL RICORSO. Iaccarino ha infatti ribadito che “si farà valere nelle sedi opportune perché sono fermamente convinto che siamo andati in violazione del Regolamento comunale, in particolare il comma 5 dell’articolo 15”. (Leggi: La diretta del Consiglio comunale)
LA PREGIUDIZIALE. Era stato proprio questo l’ultimo colpo di teatro: rinviare l’accapo attraverso una pregiudiziale portata in Consiglio da Capotosto (che assieme a Maffei, Rignanese e Di Fonso ha formato il gruppo ‘Popolari pugliesi’), perché “neppure la sospensione della diretta streaming avrebbe realizzato la segretezza della seduta”.
IL REGOLAMENTO. Ma cosa dice l’articolo in questione? “Le sedute del consiglio comunale si tengono in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportano apprezzamento delle capacità, moralità, correttezza di persone o sono esaminati fatti e circostanze che richiedono valutazioni delle qualità morali e delle capacità professionali delle persone”. È stato attorno a questo punto che il Consiglio ha rischiato lo stop. Dopo il parere del segretario generale, però, e la conseguente votazione - con 28 favorevoli, 3 astenuti e due contrari -, il Consiglio comunale ha bocciato la pregiudiziale ed è proseguito, fino alla decisione di revoca di Iaccarino.
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