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I “corpi minori” del desiderio: il talento di Jonathan Bazzi, giovane scrittore di culto

L’autore di “Febbre” alla rassegna Fuori Gli Autori

“I corpi si dicono più cose di quel che vorrebbero i legittimi proprietari”. È la poetica dei corpi minori: “Inspiro, ti amo. Espiro non ti amo più”. Tutta l’intensità, la forza espressiva di uno dei nuovi talenti della letteratura italiana, autore di “Febbre” (Fandango, 2019), folgorante esordio finalista al Premio Strega 2020 e divenuto nel giro di pochi mesi romanzo di culto in grado di fare incetta di premi e riconoscimenti.

L’EVENTO. Venerdì 1° luglio, alle ore 19, Jonathan Bazzi incontra per la prima volta il pubblico di Capitanata per presentare il suo nuovo romanzo dal titolo “Corpi minori” (Mondadori, 2022), protagonista della rassegna Fuori gli Autori organizzata da Ubik e Biblioteca di Foggia. Lo scrittore milanese, atteso nella nuova Terrazza all’aperto del Polo Biblio-Museale di Viale Michelangelo, converserà con Alice Rizzi, presidente di Arcigay Foggia “Le Bigotte”, associazione co-organizzatrice dell’evento.

UCCIDERE L’AMORE. “Ho ucciso il mio amore una sera di dicembre inoltrato, tra le vetrine e i passanti, perché non sapevo come si fa, com’è che si continua ad amare, a lungo, nel tempo”. I corpi minori sono corpi celesti di dimensioni ridotte: asteroidi, meteore, comete, ma in questo romanzo “minori” sono tutti i corpi osservati sotto la lente del desiderio. Desiderio che fa gravitare i personaggi attorno ai sogni e alle ambizioni di una vita, o solo di una stagione. Come accade al protagonista, che all’inizio della storia ha vent’anni, più di un talento ma poca perseveranza. Di una cosa però è sicuro, vuole andarsene da Rozzano, percorrere in senso inverso i tre chilometri e mezzo di via dei Missaglia, lasciarsi alle spalle l’insignificanza e la marginalità e appartenere per sempre alla città, dove spera di trovare anche l’amore, che sin dall’adolescenza insegue senza fortuna, invaghendosi di ragazzi tanto belli quanto sfuggenti.

IL LIBRO. In una Milano ibrida e violenta, grottesca e straripante – che sembra tradire le promesse di quiete e liberazione immaginate da lontano -, il protagonista dovrà fare i conti con le derive del desiderio, provando a capire quale sia il suo posto nell’ordine geografico ed emotivo di questi anni irradiati di cortocircuiti tra reale e virtuale, tra immagine ed esperienza incarnata. Quando inizia una relazione con un ragazzo più giovane di lui e bellissimo, si sente finalmente dentro il cono di luce dorata della felicità: ama, ed è corrisposto. Eppure non basta trovarsi nel luogo che si è sempre sognato, non basta l’amore. Si è inchiodati a se stessi, in carne e ossessioni: per riuscire a occupare il proprio posto nel mondo non si può ignorarlo. Partendo da una attitudine rigorosa, analitica, fenomenologica nei confronti del reale, Bazzi trova sintesi espressive illuminanti e restituisce tutta la potenzialità estetica latente in ogni nostro gesto e manifestazione, disegnando un percorso di formazione ricchissimo e ultracontemporaneo.

L’AUTORE. “Febbre”, folgorante esordio di Bazzi, è un romanzo di culto. Uscito con Fandango nel 2019, è stato finalista al premio Strega 2020 e ha ricevuto vari riconoscimenti: è stato Libro dell'Anno di Fahrenheit-Radio3, ha vinto il Bagutta Opera Prima, il Premio Sila, il Premio Kihlgren e il Premio POP. Jonathan Bazzi, nato a Milano nel 1985, dopo gli studi in Filosofia ha scritto diversi racconti inclusi in antologie e riviste, tra cui Decameron (Harper- Collins), Manifesto (Fandango Libri) e "Nuovi Argomenti". Collabora con quotidiani e settimanali, tra cui "Domani" e "Sette" del "Corriere della Sera".

di Redazione 


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