“C'è il Covid ma Trenitalia taglia i costi per sanificazioni e controlli”, la denuncia dell'UGL
"Mentre oggi si registra un nuovo record di contagi in Puglia (+12414 ), presso l’Officina di Trenitalia O.M.C. M.L. FOGGIA la diffusione del virus la si contrasta mettendo in atto azioni che tendono al risparmio le casse aziendali e facilitando il contagio tra le maestranze". Lo scrive in una nota la segreteria provinciale dell'UGL Ferrovieri Foggia.
LA SANIFICAZIONE. “In quest’ultimo periodo - scrive il sindacato - l’azienda per razionalizzare i costi ha deciso di eliminare la sanificazione giornaliera, effettuata da una ditta appaltatrice la quale rilasciava una certificazione, dei mezzi di sollevamento a forche (muletti), sui quali si alternano più lavoratori; ora i dipendenti lavorano su mezzi ove manca la certificazione di avvenuta sanificazione oltre che alla mancata fornitura del kit di guanti monouso, il tutto a danno dei dipendenti che debbono provvedere da sé per evitare di contrarre il virus".
IL GREEN PASS. “Oltre a quanto succitato - continua la nota - altro tasto dolente è la scarsa gestione del controllo green pass ai varchi di accesso e l’utilizzo dello smart working per gli impiegati degli uffici. Per il controllo Green Pass cosi come organizzato ora si creano disagi e lunghe file ai lavoratori per la presenza di una sola risorsa adibito alla mansione di portierato che nello stesso frangente deve anche effettuare il controllo ai quasi 300 lavoratori (dipendenti FS e ditte appaltatrici); appena entrato in vigore il Green Pass vi erano due risorse, ora invece per ridurre i costi vi è una sola persona a controllare i green pass oltre a svolgere il suo normale compito di Portinaio, creando disagi e assembramenti, ritardi e lunghe file di camion”.
LO SMART WORKING. “Per la questione dello smart working - prosegue l'UGL - anche a seguito di normative vigenti e ordini di servizio interni a Trenitalia che prevedono di ridurre la presenza negli uffici, con una media di un giorno in presenza e quattro in modalità agile, il responsabile d’impianto ha pensato bene di concedere solo due giorni, forse perché ha una visione distorta di questo strumento oppure la produzione viene prima della salute”.
LO SCIOPERO. “Come sindacato - conclude la nota - abbiamo già proclamato uno sciopero in data 3 dicembre 2021 per motivi inerenti la sicurezza, ma l’azienda fa orecchie da mercante e spende risorse inappropriate attraverso gli avanzamenti di qualifica del personale, risorse economiche che hanno un costo illimitato nel tempo, mentre i costi per le misure anticovid sono limitate a un lasso di tempo breve”.
veramente scemoidi. cosi' il virus trova terreno fertile
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