La criminalità foggiana "investe" sui giovanissimi: la manovalanza si pesca anche tra i "Duemila"
La necessità, provocata dagli arresti e dalla decimazione degli organici, di reperire la “manovalanza” tra giovanissimi, i cosiddetti “Duemila”, ormai regolarmente impiegati dalle consorterie nel racket e nelle rapine. È uno dei fenomeni (allarmanti) che emerge dalla “Relazione Semestrale DIA” della Direzione Investigativa Antimafia, nella sezione dedicata alla criminalità foggiana.
LE BABY GANG. Se da un lato le giovani leve sono favorite dalle carenze di organici nei tentativi di scalata delle gerarchie criminali – evidenzia il report -, dall’altro si assiste al proliferare di baby-gang che, animate da un sempre più diffuso sentimento di mal sopportazione della legalità, danno vita a forme di violenza fini a sé stesse.
I CASI. E a titolo esemplificativo di questo fenomeno in crescita, la Dia riporta alla memoria due operazioni delle forze dell’ordine che hanno riguardato giovanissimi. Una, datata 3 novembre 2019, con la Polizia di Stato intervenuta per una rapina a mano armata in un supermercato, che ha tratto in arresto in flagranza di reato in atto un giovane incensurato. Un mese più tardi, il 5 dicembre 2019, a Foggia, due giovanissimi incensurati sono stati arrestati perché sorpresi con una busta di denaro contenente 200 euro, provento della richiesta estorsiva ai danni di un cittadino cinese, proprietario di un esercizio commerciale, il quale nel frattempo aveva formalizzato la denuncia.
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