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Dimissioni dei consiglieri di opposizione, per la maggioranza è solo una sceneggiata

“Il moralismo a corrente alternata è tipico del PD foggiano: chiede le dimissioni degli altri consiglieri comunali, ma senza anticipare quelle dei propri rappresentanti al Comune di Foggia. Non occorre inscenare un appuntamento dal notaio per giovedì prossimo”. Lo scrivono in una nota congiunta i consiglieri comunali di maggioranza del Comune di Foggia e i segretari dei partiti di centrodestra.

LE DIMISSIONI. “Basterebbe recarsi lunedì mattina all'Ufficio Protocollo o dal Segretario Generale di Palazzo di Città e protocollare le proprie dimissioni, scrivono i consiglieri di Landella. Questo sarebbe un vero gesto d'amore verso una città umiliata e depredata, lasciata sull'orlo del baratro finanziario, che ha privato i cittadini di numerosi servizi per ripagare i debiti creati nel disastroso decennio tra il 2004 e il 2014. Proprio nel Consiglio comunale di lunedì prossimo, all'ordine del giorno saranno presenti ancora gli ammanchi lasciati dai democratici sulle spalle dei Foggiani, fatti di lavori di somma urgenza senza le adeguate coperture finanziarie e dal fallimento dell'Amica, l'ex azienda che si occupava di raccolta e smaltimento dei rifiuti il cui bubbone fallimentare rischia di provocare un altro dissesto finanziario che questa volta non si potrebbe più camuffare. E non ci sarebbe più nulla da poter svendere ai compagni baresi.

LACCETTI E BIAGINI. “Nessuno di loro si è dimesso - continua la nota - quando nel 2014 vennero prima arrestati, e poi condannati, Massimo Laccetti e Ferdinando Biagini, ovvero un consigliere comunale della maggioranza di centrosinistra e un dirigente apicale, quando si voleva creare un distaccamento del tribunale di Foggia dalle sembianze di un supermercato nell'immobile di piazza Padre Pio. Come mai nessuno di loro, tra cui Pippo Cavaliere, assessore di quella Giunta, Raffaele Piemontese, presidente del Consiglio comunale, e Pasquale Dell'Aquila, consigliere comunale, ha sentito il bisogno di dimettersi in quella circostanza? Come mai quell'atto finito sotto la lente d'ingrandimento della Procura della Repubblica, con tanto di indagini e con una successiva sentenza passata in giudicato, non venne ritirato in autotutela come poi ha provveduto a fare l'Amministrazione di centrodestra?

NOI LAVORIAMO PER LA CITTA'. “Se i consiglieri comunali di centrosinistra - concludono dal centrodestra - hanno realmente voglia di dimettersi, lo facciano pure. Ma sul serio e senza sceneggiate. Visto che su di loro incombe ancora la vergogna e il peso dei fallimenti che hanno provocato alla città e ai Foggiani. Nel frattempo noi consiglieri comunali del centrodestra continueremo a lavorare per il bene e nell’interesse dei foggiani che solo un anno e mezzo fa hanno promosso, grazie alle preferenze acccordateci in occasione delle scorse elezioni amministrative, l’azione politica di questa amministrazione riconfermandola per la seconda volta alla guida della nostra città”.

di Redazione 


 COMMENTI
  • grazia

    14/02/2021 ore 00:12:53

    Il disastro finanziario è partito dal sindaco Agostinacchio (esempio eclatante: compagnia aerea Federico II); L'Amica è fallita per colpa della Lambresa, sua braccio destro. L'ing. Biagini è stato dallo stesso assunto con un concorso ad hoc, in quanto appartenente a famiglia notoriamente e storicamente di destra. Questa è la verità e lo sanno anche le pietre a Foggia.
  • aldo33

    14/02/2021 ore 22:53:10

    La opposizione in un governo ha la più grande responsabilità di tutela e di verifica dell'operato e delle scelte fatte. Parlare accusando altri di una cattiva gestione è come dire di essere stati incapaci ad esercitare il proprio ruolo di controllo e verifica. Così come sta facendo ora non controllare e verificare quando sta succedendo in Ataf.
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