Stampa questa pagina

Dalle 8 alle 20, due giorni di presidio contro “La buona scuola”

Docenti, personale Ata, famiglie: anche a Foggia si protesta

Sono in piazza da questa mattina e vi resteranno anche stasera e domani, per un “after” che vede in prima linea insegnanti, lavoratori della scuola, famiglie e semplici cittadini: tutti uniti per protestare contro il Ddl “La Buona Scuola”. Il blitz del Governo, determinato a porre il voto di fiducia sulla riforma – che di fatto è costata al partito di Renzi circa un milione di voti alla scorsa tornata elettorale – ha rimpolpato la protesta in tutta Italia.

“DEPUTATI E SENATORI SOTTO RICATTO DEL GOVERNO”. E anche a Foggia dunque, nei pressi del Palazzo degli Studi (angolo tra Piazza Italia e Corso Roma), i docenti stanno svolgendo un'attività di sensibilizzazione e informazione nei confronti dei cittadini in merito al Ddl, intervenendo anche sulla discutibile decisione di voler porre la fiducia, inoltre prevista nella giornata di domani. “Un espediente – si legge in uno dei tanti messaggi e comunicati lanciati dal presidio di Foggia (e non solo) – che, se da un lato gli consente di saltare la discussione parlamentare e l'analisi degli emendamenti, dall'altro evidenzia in maniera inequivocabile come la maggior parte dei deputati e dei senatori sia sotto ricatto del governo”. Circa il raccordo tra i vari presidi, fanno sapere alcuni docenti, quello di Foggia è a stretto contatto, quanto a idee e iniziative, con il presidio di Bologna: uno dei tanti attivi nelle varie piazze italiane. La protesta ufficiale invece, in queste ore si sta svolgendo sotto Palazzo Madama, a Roma.

E I PARLAMENTARI FOGGIANI?. “L'obiettivo – ha spiegato Antonio Dembech, uno dei portavoce del presidio foggiano – è quello di avere visibilità affinché alcuni parlamentari, del Pd soprattutto, possano rompere i loro accordi e rendersi conto di quanto sta accadendo in queste ore”. Una speranza flebile, soprattutto per quanto riguarda i parlamentari di Foggia e provincia, come confermano le parole della docente Lucia Padalino: “Dopo lo scontro con Ivan Scalfarotto – ha raccontato – che si è detto apertamente a favore della riforma, solo Colomba Mongiello ha ascoltato le nostre ragioni e, ovviamente, pochi giorni prima delle elezioni... Dopo averci detto che, non facendo parte della Commissione Istruzione, avrebbe potuto fare ben poco, ha voluto comunque informarci che il Ddl non sarebbe mai stato ritirato: 've lo potete scordare', ci ha detto”.

di Alessandro Galano


 COMMENTI
  •  reload