Elezioni, Faeto continua a stupire: in 6 candidati sindaco prendono solo 10 voti
Faeto ha un nuovo sindaco. Ed è già una notizia per un comune che con le urne ha un rapporto davvero singolare. Lo scorso anno, la tornata elettorale dell’11 giugno saltò. Il motivo? Nessun candidato, all’ufficio elettorale non giunse alcuna lista. E così, alla fine del mandato di Melillo, il comune è stato commissariato.
I CANDIDATI. Stavolta, per le elezioni del 10 giugno 2018, di candidati ne sono arrivati. Anche troppi. Ben 8 in concorso per la poltrona di primo cittadino. Tra loro, sei forestieri, cinque dei quali agenti di polizia penitenziaria in servizio a Foggia e provincia. Evviva l’impegno civico, ma probabilmente ad alimentare il motore della passione politica è stata anche la legge che consente a tutti gli appartenenti alle forze di polizia di poter usufruire di un mese di aspettativa durante la campagna elettorale.
LA SFIDA A DUE. Una campagna che così bene, a guardare i risultati, per i candidati di fuori Faeto non è stata così intensa. La sfida è stata, come previsto, a due: Michele Pavia ha trionfato con il 54,75% dei voti (collezionandone 236 sui 436 votanti), avendo la meglio su Achille D’Aloia (con 185 preferenze che sono valse il 42,9%).
NEANCHE UN VOTO. Degli altri sei candidati, invece, nessuno è arrivato a doppia cifra. Giuseppe Mastromatteo (Amore per Faeto) ha avuto 5 voti, Michele Folliero (MIP Movimento Italiano Popolare) e Antonio Di Mastrogiovanni (M.G.A. Movimento Giovani Alleati) 2 voti a testa e Costantino La Cecilia (Liberi di volare) solo uno. Massimo Maiori (Il bene in comune), e Giuseppe Ramieri (Uniti per Faeto) hanno fatto di più: non si sono neanche (auto)votati, finendo la competizione elettorale a 0 voti.
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