Ezio Mauro a Foggia: lo storico direttore di “Repubblica” racconta la Rivoluzione russa
Un “cortocircuito” tra passato e presente
A distanza di un secolo dall’insurrezione popolare che ha invertito la direzione della storia, ecco il reportage per le strade, i vicoli e i palazzi sfarzosi che hanno visto il tramonto degli zar e il divampare della rivoluzione di Lenin: in un libro, la narrazione di un mutamento storico, raccontata da chi ha potuto osservare da vicino – e narrare – la fine e l’inizio di una nuova epoca. Mercoledì 31 gennaio, alle ore 19, nello spazio live della libreria Ubik di Foggia, Ezio Mauro presenta il suo libro, “L'anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione” (Feltrinelli, 2017). A conversare con l’autore, il direttore artistico della libreria, Michele Trecca.
“TUTTO QUELLO CHE E’ ACCADUTO DOPO, COMINCIA QUI”. “Di notte, cent’anni dopo, tutto sembra com’era, in questa composizione intatta di storia e di luce, di marmi e di fato, di ghiaccio e di memoria. Cammino da un ponte all’altro fino al canale Prjažka cercando una finestra. Al numero 57 di via Dekabristov, dove il poeta Aleksandr Blok passava ore al buio, in quelle notti, guardando il ‘freddo violetto’ di Pietrogrado e, oltre la finestra, ‘la Russia che vola chissà dove, nell’abisso azzurro-blu dei tempi’. Storico direttore del quotidiano “La Repubblica” (in carica per vent’anni, dal 1996 sino al 2016) Ezio Mauro attraversa la rabbia, la paura e la tragedia di una popolazione stremata dalla guerra e dalla carestia. Rimette in scena il furore che ha afferrato l’anima di una città e la storia di un Paese, cambiando per sempre il loro destino. Un vero e proprio cortocircuito tra passato e presente – com’è stato definito – che rievoca nei luoghi della Rivoluzione la stessa atmosfera di sofferenza, di lotta e di speranza nel cambiamento che l’ha ispirata e accesa, sfociando poi nel Terrore. “Tutto quel che è accaduto dopo comincia qui – si legge nel libro – anche se sembrava un inizio, ed era la fine del mondo.
”L’AUTORE. Ezio Mauro è stato dal 1996 al 14 gennaio 2016 il direttore di “Repubblica”. Ha cominciato la sua carriera alla “Gazzetta del Popolo” di Torino. Ha poi collaborato con “La Stampa” come inviato di politica interna e con servizi e inchieste in particolare dagli Stati Uniti. Nel 1988 ha iniziato la sua collaborazione con “Repubblica” come corrispondente dall'Urss. Nel 1990 è tornato a “La Stampa”, di cui è stato direttore dal 1992 al 1996. Ha scritto La felicità della democrazia con Gustavo Zagrebelsky (Laterza, 2012), Babel con Zygmunt Bauman (Laterza, 2016) e L’anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione (Feltrinelli, 2017).
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