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La foto-party che imbarazza Landella: Foggia è chiusa ma non per gli amici degli amici

Al Teatro Giordano la festa privata in piena pandemia


La celebre Sala Fedora del Teatro Giordano, in piena pandemia tra divieti e provvedimenti di chiusura per contenere il contagio da coronavirus, è stata aperta ad un privato, amico del sindaco, per potergli consentire di celebrare con parenti e amici la propria festa di laurea.

IL DESIDERIO. C’è chi può e chi non può… io può. Chissà se il principe della risata Antonio De Curtis, in arte Totò, sarebbe ricorso alla sua celebre frase per commentare quello che è avvenuto lo scorso 12 dicembre a Foggia. Quel che è certo è che l’episodio supera il limite della decenza. Siamo in piena pandemia. Il Covid-19 preoccupa l’intero Paese e ancor di più la Puglia dove si registrano picchi di decessi e di ricoveri in terapia intensiva. Nulla però può fermare il desiderio di Emanuele Pacca, artista foggiano, di commemorare il coronamento dei suoi studi in una degna location. La scelta cade sulla Sala Fedora, del resto nel Teatro Giordano lui ormai è di casa da anni, da quando il Comune di Foggia affida alla compagnia teatrale da lui fondata “Luce in scena” spettacoli e performance di ogni genere.

REGOLE INFRANTE. In una città normale il sogno è destinato a infrangersi. Del resto, il 12 dicembre a Foggia la situazione è ancora più allarmante. Michele Emiliano ha emanato un’ordinanza specifica per riportare in ‘zona arancione’ venti Comuni tra cui anche il capoluogo. Fatto sta che, invece, le porte della Sala Fedora si aprono e neanche con riserbo. Le foto del party sono pubblicate su Facebook: non può mancare lo scatto al pianoforte e il faccione da selfie con dietro il gruppo degli invitati pronti a brindare con spumante e stuzzichini. In tutto 12 persone, il doppio di quelle che potranno sedersi a tavola insieme a Natale.

L’AMICIZIA COL SINDACO. Chi ha autorizzato? Le strade non portano né all’assessore all’istruzione, Anna Paola Giuliani, né al dirigente alla Cultura, Carlo Di Cesare. La gestione della sala Fedora è appannaggio direttamente dell’ufficio di Gabinetto del sindaco. Un elemento certo è che Emanuele Pacca ha stretto una sincera amicizia con il primo cittadino Franco Landella tanto che quest’ultimo gli ha affidato la presentazione dei suoi comizi nel corso della campagna elettorale (nelle foto sul palco con il sindaco Landella mentre presentava il comizio finale al ballottaggio delle elezioni 2019). Basta questo per consentire uno ‘strappo’ così grave alla regola? La risposta è naturalmente retorica, in una vicenda simile chi ha sbagliato è giusto che se ne assuma le responsabilità e paghi le colpe.

di Michele Gramazio


 COMMENTI
  • Emanuele

    23/12/2020 ore 00:58:08

    Ho appreso poco fa di una notizia che direttamente ha interessato lo scrivente ed al contempo altri soggetti, appartenenti alle istituzioni locali, che nulla hanno a che vedere con l’episodio oggetto di contestazione e con quanto in appresso meglio mi accingerò a rappresentare ed evidenziare; episodio che, a parere dello scrivente, è stato volutamente strumentalizzato e che ha connotati più politici che di effettiva denuncia. Ignoro quale sia il fine di tale ingigantita ed artata realtà fenomenica dei fatti, e ciò in considerazione di quanto di seguito meglio si andrà ad argomentare e nelle sedi opportune ove richiesto a documentare, è benché a prima facie, per chi non conosce i fatti, possa destare clamore e legittimo sdegno allo stesso tempo il nascondersi dietro un anonima lettera mette in evidenza la codardia e la meschinità di chi si è reso protagonista di siffatta pseudo denuncia, che verosimilmente cela dietro di se altri fini ed intenti. Ed è per questo, e per la trasparenza che ha sempre contraddistinto lo scrivente, che ci metto la faccia, perché nulla ho da nascondere e di nulla devo vergognarmi perché nulla di illecito ho commesso. Se poi l’aver prestato la mia attività lavorativa e professionale a favore di un “politico”, come ho avuto di leggere, è una colpa, accetto in silenzio, pur non condividendo, le critiche ed il giudizio pesantissimo sulla mia persona, ma di certo non le posso condividere Ciò detto, è doveroso evidenziare come l’utilizzo della Sala Fedora del Teatro Giordano non è passato per alcuna “scorciatoia politica di favore” ma attraverso una documentata e motivata richiesta inoltrata all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Foggia con conseguente autorizzazione rilasciata in virtù del fine da perseguire e precisamente la proclamazione della mia tesi di Laurea in Letteratura, Arte, Musica e Spettacolo che aveva ad oggetto l’analisi e la trattazione del Teatro (nello specifico il nostro teatro Giordano è menzionato in alcuni capitoli). L’utilizzo dello spazio di detta sala è stato tale solo per il tempo strettamente necessario (circa 10 min) alla proclamazione della mia tesi di laurea, come si potrà pacificamente documentare, e ciò nel rispetto delle regole attualmente in vigore per il Covid-19; al riguardo sono le foto di cui si discute a far rilevare, e ciò senza tema di smentita, che non vi era alcuna festa, benché meno i soggetti ritratti nelle foto erano intenti a festeggiare, non si rileva la presenza di pasticcini o buffet ma solo fiori, sacchetti con confetti e bottiglia di spumante ; insomma altro non ritrae e si evince da detta foto che immortale i miei genitori e alcuni miei parenti poco dopo la discussione della mia tesi (intenti ad andare via) , E RIBADISCO nel pieno rispetto delle autorizzazioni amministrative e delle norme di distanziamento sociale. Tengo a precisare che in altre città è stata data la possibilità ai laureandi, in questo periodo emergenziale, di utilizzare spazi pubblici, cito un esempio il Comune di Sesto San Giovanni a causa della pandemia ha deciso di dare la possibilità ai ragazzi di laurearsi in sala Consiglio del Comune insieme a parenti ed amici, ma come anche in passato, per quel che concerne il percorso di studi dello scrivente sono state svolte sedute di laurea in teatri come è accaduto al teatro Marrucino di Chieti per i laureandi in lettere ed indirizzo Spettacolo. Ciò detto, spero di aver contribuito a meglio chiarire quanto adesso sulle varie testate giornalistiche e pagine facebook sta destando clamore precisando che, ove venissero ravvisate delle mie responsabilità di certo non mi esimo dall’assumermele ed affrontare le conseguenze. Ad ogni buon conto se tale situazione ha urtato la sensibilità di ognuno di voi sono qui a chiedervi di accettare le mie scuse e di certo vi ho fornito degli elementi affinché possiate meglio valutare e giudicare l’accaduto. Emanuele Pacca
  • Domenico

    23/12/2020 ore 14:16:19

    Quella sala possono richiederla tutti, se solo per 10 minuti? .. no chiedo..
  • Italiano

    23/12/2020 ore 20:28:08

    Chiamare la polizia carabinieri esercito E così.vi rendete conto facendo filmate e diffondete
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