Stampa questa pagina

“Lavoro giusto e senza sfruttamento”, il presidio dei lavoratori stranieri davanti alla Prefettura

“Lavoro giusto e senza sfruttamento”. Questo l’accorato appello dei lavoratori stranieri portato fin sotto la Prefettura di Foggia in una manifestazione di carattere nazionale voluta dalla Flai Cgil, con Flai Cgil Puglia e Cgil Foggia, in una terra ancora stretta dalla morsa degli insediamenti di Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci, ghetti per i quali erano state stanziate preziose risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con lo scopo di favorire l’impiego regolare – e umano - dei lavoratori in agricoltura. Risorse che avrebbero aiutato a superare quelle condizioni disumane e ridare dignità ai lavoratori delle campagne, ma che potrebbero invece finire nel dimenticatoio. Anzi, essere restituite all’Europa.

MININNI. A Foggia era presente anche il Segretario Nazionale FLAI CGIL Giovanni Mininni. “Nel tardo pomeriggio di giovedì scorso – spiega Mininni - si è tenuto un incontro con i tre Ministri (Marina Elvira Calderone, Francesco Lollobrigida e Matteo Piantedosi) e il Commissario Straordinario per i ghetti, che ha affrontato il tema degli insediamenti, e dal quale è stato annunciato che Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci non saranno oggetto di progetti che prevederanno il loro superamento. In buona sostanza, su 200 milioni di euro previsti dal PNRR ne verranno spesi – nella migliore delle ipotesi – soli 24 perché il Comune di Lesina, appena qualche giorno fa, si è anch’esso ritirato. Ci poi sono stati altri interventi che appartengono ad un’altra linea di finanziamento (Caivano bis) e che riguardano altri tre progetti. Ma è la montagna che partorisce un topolino – evidenzia il Segretario. In realtà c’è sul tavolo un’altra proposta, semi accettabile, sotto valutazione: quella di dare soldi alle imprese affinché costruiscano – o ristrutturino - nei loro terreni, casolari di campagna che possano accogliere i lavoratori delle campagne. Inutile aggiungere altro: questo Governo si è lasciato sfuggire un’occasione unica, quella di avere dei soldi dall’Europa – e che comunque dovremo restituire - per superare una vergogna tutta italiana. A dire il vero anche il Commissario è stato nominato con estremo ritardo – ribadisce – eppure oggi pensano di risolvere il problema dando soldi a pioggia a migliaia di imprese che dovrebbero farsi avanti per ristrutturare casette fortuite che potrebbero, ma non è certo, ospitare i migranti. Proprio in virtù di questo cominciamo da Foggia, perché è il territorio più esposto. Ma non ci fermeremo qui”.

PALMA. Ad accogliere Giovanni Mininni, il Segretario Generale CGIL Foggia, Gianni Palma. “Notevoli lungaggini burocratiche, soprattutto da parte del Ministero degli Interni, ed ancora la necessità di sottoscrivere una convenzione con Invitalia inviata come bozza ai Comuni e della quale non si è avuta più notizia per un anno e mezzo – spiega alla stampa Gianni Palma. Poi, come se non bastasse, la necessità di distrarre i fondi destinati – ripeto - allo sviluppo di questa provincia. Con questo maldestro tentativo vengono sostanzialmente sottratti soldi ai cittadini della Capitanata. Fondi che potrebbero servire al rilancio del tessuto economico e sociale, che aiuterebbero a rilanciare l’economia urbana, e contemporaneamente fornirebbero dignità ai lavoratori che vivendo nella nostra terra contribuiscono, seppur in maniera indiretta, a pagare le tasse. Purtroppo se da un lato registriamo ritardi da parte di questo Governo, dall’altro constatiamo l’impossibilità di dare fiato alle azioni delle amministrazioni comunali che pur si sono spese per questi progetti”.

L’INCONTRO IN PREFETTURA. “Abbiamo rappresentato al Prefetto le varie criticità e discusso del PNRR e di tutto ciò che era previsto dal Piano e che ricadeva nella provincia di Foggia- fa sapere all’uscita dal Palazzo del Governo, Giovanni Mininni. Abbiamo avuto risposte importanti, c’è ancora la possibilità di sperare nella realizzazione di qualche progetto sul territorio. Abbiamo ricevuto impegni rispetto alle emergenze rappresentate che ci fanno ben sperare per il futuro”. “La nostra mobilitazione ha prodotto degli effetti – aggiunge Palma, presente all’incontro. Abbiamo concordato un percorso comune coinvolgendo anche i comuni limitrofi, la Sindaca di Foggia e la Sindaca di San Severo, proponendo all’Ufficio Territoriale del Governo alcune criticità di Borgo Mezzanone e di Torretta Antonacci dove emergono, in quest’ultimo luogo, emergenze prevalentemente di carattere sanitario e di trasporto. Da parte nostra continueremo a sollecitare l’Organo prefettizio che da parte sua ascolterà entrambe le amministrazioni comunali per tentare di risolvere questi problemi”.

LIGORIO. “C’è l’urgenza di avviare servizi di trasporto pubblico per i lavoratori, la raccolta dei rifiuti, la sistemazione delle strade, un maggior approvvigionamento di acqua, la fornitura di energia elettrica e di servizi igienici in prossimità degli insediamenti informali, in particolare proprio di Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci” – ha chiosato all’incontro Antonio Ligorio, Segretario Generale Flai Puglia.

LO SCIOPERO AL ROVESCIO. Intanto questo pomeriggio prenderà il via la seconda parte della mobilitazione che si concretizzerà in uno “sciopero al rovescio”; una pratica dei braccianti del dopoguerra che proprio nella Puglia di quegli anni ebbe una grande risonanza e che vuole ribadire l’impegno sindacale ad intervenire in quei luoghi dove la dignità umana viene quotidianamente calpestata e offesa. “Ci faremo carico del miglioramento di quei ghetti per quanto possibile - conclude Mininni. Nello sciopero al contrario tapperemo le buche presenti sulla strada che porta a Borgo Mezzanone, proprio come abbiamo già fatto circa un mese fa per la strada che si dirige a Torretta Antonacci. Lo slogan? Se lo Stato non lo fa, ci pensano i cittadini coscienziosi e la Flai Cgil che, insieme al protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori, si rimboccherà le maniche per sistemare la rete viaria verso i ghetti, cosi da ridurre le distanze verso queste persone, per non farle sentire ancora più isolate”.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload