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Il muro catanese regge in dieci uomini, il Foggia lotta ma non sfonda: allo Zaccheria è 1-1

Dopo quattro sconfitte di fila, il Foggia ritorna a fare punti seppur solo con un pari contro il Catania in 10 uomini per più di un tempo. L’1-1 allo Zaccheria porta però con sé segnali incoraggianti come il primo gol in rossonero di Santaniello e l’atteggiamento della squadra che ha lottato fino alla fine. Da rivedere qualche perdita di pallone di troppo, insieme a una maggiore cattiveria in area soprattutto in superiorità numerica. 

LE FORMAZIONI. In uno Zaccheria non pieno come si auspicava alla vigilia (con l’iniziativa della società di prezzi agevolati per gli abbonati che portavano un amico allo stadio), Cudini si affida al suo 4-3-3 con Salines, Riccardi, Carillo e Rizzo davanti a Perina, a centrocampo Marino va in cabina di regia con Tasconte e Tenkorang ai suoi lati mentre in avanti Millico e Tonin agiscono esterni con la punta Santaniello a completare il reparto. Nel Catania, Lucarelli si affida al 3-4-1-2 con Albertoni tra i pali, linea difensiva con Castellini, l’ex rossonero Kontek e Monaco, a centrocampo Rapisarda, Zammarini, Quaini e Haveri agiscono dietro il trequartista Peralta (fischi per lui) e il duo offensivo Di Carmine e Chiarella. 

SANTANIELLO LA RIPRENDE. Il Foggia parte bene e al 3’ Tonin serve nel corridoio Millico che si libera della marcatura ma calcia debole sul portiere. Il ‘10’ rossonero si mette in proprio poco dopo ma non trova la porta. I rossoneri chiudono bene gli spazi agli etnei, grazie soprattutto a un Marino che svolge un lavoro importante in fase di interdizione, e attaccano prettamente sul versante sinistro con Millico che crea qualche grattacapo alla difesa catanese. Ma il calcio, si sa, è l’opposto di una scienza e alla prima occasione gli ospiti passano: batti e ribatti in area e al 19’ è Rapisarda a trovarsi sui piedi la palla dell’1-0 che sa di beffa. La reazione rossonera è più d’orgoglio che tatticamente organizzata e non produce vere occasioni. Così, diventano i calci piazzati l’arma in più e su uno di questi il Foggia pareggia: al 33’ cross dalla destra di Millico, Santaniello è nel posto giusto al momento giusto e di testa fa 1-1. Il gol rinvigorisce i rossoneri, che provano a sfruttare anche la velocità di Tenkorang negli inserimenti. Il Foggia gioca di rimessa e costringe spesso gli avversari al fallo: lo sa bene Haveri, che sul finale del primo tempo viene espulso per doppia ammonizione. L’ultima occasione della prima frazione è di Tonin che si ‘accartoccia’ di testa, sugli sviluppi di un corner, ma mette a lato. 

MURO CATANESE. Lucarelli corre ai ripari e sostituisce Peralta con Tello. Poco dopo, è Wellbeck a rilevare Zammarini. Il Foggia stazione maggiormente nella metà campo avversaria e al 53’ Salines per poco non trova l’eurogol dopo uno spunto personale. I rossoneri spingono e con loro lo Zaccheria. Al 55’ Tonin si invola sulla destra e crossa per Santaniello che viene anticipato di un soffio. Sugli sviluppi del corner, la traversa nega la gioia del gol a Carillo. Il Catania è assediato nella sua metà campo e prova ad alleggerire il carico con i suoi palleggiatori, spezzando il gioco anche con qualche perdita di tempo. Lucarelli non ci sta a chiudersi e getta nella mischia Cicerelli per Chiarella. Marino si intestardisce in qualche controllo palla di troppo e lo Zaccheria mugugna. Sembra quasi ascoltarlo Cudini, che toglie proprio il numero 8 rossonero per Rolando e inserisce anche Vezzoni per Salines. Il tecnico rossonero si gioca anche le carte Ercolani, che entra al posto di Carillo, e Odjer per Tenkorang. I rossoneri ci provano anche dalla distanza con Tascone all’81’ ma senza trovare la porta. Il Foggia spinge e schiaccia il Catania nella sua metà campo. Lucarelli inserisce forze fresche con Bouah per Quaini e Costantini per Di Carmine. Cudini, invece, getta nella mischia anche Gagliano per Tonin. L’assedio finale dei rossoneri è un mix di cross e corner ma il muro catanese regge. Finisce 1-1 senza né fischi né applausi. La classifica è stata mossa. Ma a Torre del Greco sarà vietato perdere.

di Saracino Nicola


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