Tutti contro il centro comunale di raccolta di Via Kennedy: se la svolta per la città di Foggia sa (già) di vecchio
I candidati sindaci cavalcano una protesta che sa di ritorno al passato
È possibile protestare per la costruzione di un centro comunale di raccolta in città che ha lo scopo di facilitare i cittadini nel conferimento dei rifiuti e indurre a un incremento della differenziata? A Foggia la risposta è incredibilmente affermativa e assume toni parossistici. Perché, a cavalcare strumentalmente il malcoltento della cittadinanza, sono tutti i candidati sindaci alle prossime elezioni comunali e per di più anche quelli che, presentandosi come alternativa, professano di voler svoltare la città.
LA PROTESTA. La diatriba riguarda la realizzazione, già deliberata nel 2017, di un secondo centro comunale di raccolta dei rifiuti in via Kennedy, quartiere Cep. Una zona scelta in quanto opposta a quella dove è presente l'altro e unico CCR attualmente esistente, nei pressi del cimitero. Fatto sta che la volgata vorrebbe che i cittadini siano sul piede di guerra. Motivo del contendere la presenza di un distributore di carburanti proprio nell'area di realizzazione e quella di un parcogiochi sul marciapiede opposto. Ma è davvero giustificata la protesta dei residenti? O il dissenso per lo più nasce e cresce in mancanza di adeguate informazioni?.
NON E' UNA DISCARICA. Nella mattinata di ieri – 21 settembre – è andata in scena la mobilitazione ufficiale. Sul luogo di realizzazione i candidati sindaci hanno fatto a gara a soffiare sul fuoco della protesta. C'era Raffaele Di Mauro, candidato di centrodestra e i civici Nunzio Angiola, Antonio De Sabato e Giuseppe Mainiero. Fisicamente non c'era Maria AidaEpiscopo che, però, in un comunicato ha anch'ella espresso il suo favore al blocco dei lavori per identificare un nuovo sito di realizzazione. Se ci è permesso, quello a cui si è assistito è archiviabile alla voce populismo. Se davvero chi si candida a governare Foggia per i prossimi cinque anni vuole parlare di svolta, ieri avrebbe dovuto tranquillizzare i cittadini precisando un semplice particolare: quel che si sta realizzando non è una discarica ma un centro di raccolta differenziata.
IL PROGETTO. Si tratta degli impianti individuati in gergo con l'acronimo CCR, realizzati ormai da anni in ambito urbano in numerose altre città con percentuali di raccolta differenziata più che doppie rispetto a Foggia. L'idea di realizzazione del centro di raccolta in via Kennedy è partita dal 2017. Tra gli scopi individuati vi sono quelli “di aumentare i punti di conferimento di materiali ingombranti che si configurano spesso come abbandoni in prossimità dei cassonetti e discariche abusive e permettere ai cittadini e ai soggetti operanti nei settori del commercio, artigianato, agricoltura, terziario di conferire le varie tipologie di rifiuti ed in particolare quelle che determinano problemi volumetrici, quali ingombranti, frazione verde, imballaggi voluminosi”. “L'utilità del centro” si legge “sta nel fatto che esso consente il conferimento oltre che dei materiali di normale raccolta (ad es. vetro, plastica, carta, pile, farmaci), anche di altri che creano notevoli problemi se conferiti all'ordinario servizio di raccolta, come ingombranti, metallici, scarti verdi provenienti da potature e sfalci”. Da allora si è giunti fino alla stesura del progetto esecutivo, a cura dell'ingegner Laura Prencipe. Si è concluso anche il bando di gara con l'affidamento dei lavori all'impresa Ricucci Domenico per circa 300mila euro. Il progetto prevede la realizzazione di una tettoia metallica per i rifiuti pericolosi e di isole per il conferimento di altri rifiuti e sarà naturalmente recintato e presidiato. É previsto il peso dei rifiuti conferiti con tessera magnetica consegnata ai cittadini per eventuali incentivi consistenti in riduzione della Tari sulla base della quantità differenziata. Insomma, un impianto che potrà contribuire a rendere Foggia una città 'normale'. All'ingegnere progettista abbiamo chiesto se esistono altri esempi di centri di raccolta in città. E la risposta è stata disarmante: “Ne potrei citare a centinaia, faccia così: digiti 'Centro di raccolta' su google maps: potrà notare che si trovano numerosi impianti inglobati in ambito urbano”.
LA 'VERA' SVOLTA. Nessuna follia, insomma. L'ipotesi paventata del blocco dei lavori ha imposto l'intervento del commissario Cardellicchio che ha chiarito i termini della questione. Impossibile farlo. Anzi, occorre correre nell'esecuzione dei lavori perchè gli importi finanziati andranno rendicontati entro dicembre 2024. Da Palazzo di Città hanno anche precisato che l'opera sarà occultata da alberature e siepi. Una precisazione dovuta ma che i candidati sindaci avrebbero dovuto conoscere. È tutto già previsto nel progetto esecutivo pubblicato sul sito del Comune (in foto). Piuttosto la vera svolta per Foggia dovrà essere un'altra: quella di avere un'Amministrazione che vigili sulla conformità delle opere realizzate rispetto ai progetti, che pretenda una gestione efficace e vigili su incurie e negligenze. La rivoluzione, si sa, parte da piccoli particolari.
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