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Cudini si gode i tre punti in rimonta: "Fortuna? Bisogna sapersela cercare". Silvestro: "Con un gruppo così voglio guardare in alto"

Deluso Silvio Baldini dopo l’incredibile ko subito dal suo Crotone allo Zaccheria. “Se avessimo vinto non l’avremmo meritato – dice nella conferenza post gara con la sua consueta schiettezza – siamo stati una squadra fino all’88’, venendo qui a giocare senza fare nulla di straordinario. Sono cose che succedono, bisogna accettare la sconfitta e bisogna lavorare”. Sui cambi di Gigliotti e D’Ursi, Baldini sottolinea che “sono stati fatti per giocare e vincere. Non è la prima volta che la squadra viene rimontata, bisogna capire cosa accade. Dobbiamo imparare a crescere”. Baldini glissa poi su una sua presunta chiamata dal Foggia in passato: “Non rispondo perché sono pettegolezzi, sono un allenatore e posso essere chiamato da qualsiasi squadra”. 

IL COMMENTO. Da Crotone a Crotone, il Foggia ritrova il sorriso dopo il risultato dell’andata che aveva aperto la crisi rossonera. E lo fa in una serata non esaltante soprattutto dal punto di vista delle occasioni create: “Il Crotone ci ha fatto soffrire oggi – afferma Mirko Cudini – dovevamo fare qualcosina meglio a livello di giocate e situazioni individuali. E’ venuta fuori questa incredibile vittoria che dimostra la voglia di questa squadra di andare oltre. Tanti possono parlare di fortuna, ma la fortuna devi sapertela creare. I ragazzi ci hanno creduto”. Il tecnico rossonero ha il rammarico del gol preso, “una palla sporca che si poteva evitare”, ma si gode i tre punti: “Questo è il momento per noi di dare continuità – afferma Cudini – all’andata perdemmo una partita su due ripartenze, oggi ci riprendiamo qualcosa. Faccio i complimenti ai ragazzi perché nella situazione in cui eravamo non era semplice venirne fuori”. Poi un commento sugli avversari: “Sapevamo che potevamo trovarci di fronte un 4-2-3-1, il Crotone ha giocatori importanti ma le partite vanno giocate fino alla fine”. Unica tegola è l’infortunio di Carillo, che ha avvertito un fastidio al ginocchio. Sui cambi, il tecnico rossonero spiega che “volevamo mettere un centrocampista in più con due punte davanti per avere più equilibrio”. La vittoria del Foggia fa rifiatare i rossoneri in classifica: “Quello che ci interessava oggi era vincere – spiega Cudini – c’abbiamo creduto sempre ma non ho visto grosse parate da parte del nostro portiere. Sapevamo che non potevamo avere il dominio della partita ma sono contento dei ragazzi. L’occhio va sulla classifica ma dobbiamo tirarci fuori, questa era solo la prima di tre partite d’alta classifica”. 

L’UOMO PARTITA. A decidere la gara c’ha pensato Alessandro Silvestro con una doppietta, che si prende anche l’applauso in sala stampa: “Sono stati due gol simili – dice il difensore – era destino che facessi il primo gol da professionista in questo modo. E’ stata un’emozione unica, fare gol in uno stadio così è quello che sognano tutti i giocatori. Sentire urlare il proprio nome è stata una emozione indescrivibile”. Silvestro conferma il buon inizio nel Foggia: “Sono arrivato da una realtà più piccola ma sono stato bravo a immergermi in una piazza in cui i tifosi chiedono tanto. Io mi sono messo a disposizione, il mister mi ha dato fiducia e spero di continuare così”. Il laterale racconta poi il suo ‘curriculum’: “Ho avuto una esperienza in serie D, poi sono andato all’Inter dove ho vinto il campionato Primavera e da lì mi sono immerso nel calcio dei grandi. Sono un terzino ma posso fare anche il centrale nella difesa a quattro. A chi mi ispiro? Rubo con gli occhi un po' da tutti quelli di esperienza con cui ho giocato. Con un gruppo così mi fa male guardare dietro, siamo un gruppo forte e vogliamo guardare davanti”. Silvestro ha più di una dedica per i gol: “Li dedico alla mia famiglia e ai tifosi – dice Silvestro – col Foggia è stata una trattativa all’ultima giornata di mercato. Stavo bene ma non potevo dire no a questa piazza che ti fa crescere e ti dà queste emozioni”. Silvestro guarda con serenità a Benevento: “Arriveremo pronti, cercando di fare il nostro meglio e ce la giocheremo”.

di Saracino Nicola


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