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Genitori gay e Sentinelle in Piedi... E in mezzo, la città di Foggia

Venerdì 22 maggio, ore 18.30, due manifestazioni opposte sullo stesso marciapiede

Stesso giorno, stessa ora. E stesso tema. Ma affrontato da due prospettive totalmente differenti. Tanto teoricamente lontane tra loro quanto fisicamente vicine. Venerdì 22 maggio, alle ore 18.30, Foggia si confronta sui diritti LGBT: da una parte, in una libreria, Agedo e Arcigay pongono al centro la questione omogenitorialità e raccontano le esperienze delle nuove famiglie arcobaleno. Da un'altra parte, pochi metri più in là, in piena isola pedonale, un movimento di persone denominato “Sentinelle in Piedi” protesta pacificamente contro il “Ddl Scalfarotto” già approvato alla Camera e riguardante il reato di omofobia e transfobia.

STESSO GIORNO, STESSA ORA, NESSUN PRETESTO. I cittadini interessati dunque, potranno dividersi, allo stesso orario, tra due percezioni opposte di una medesima questione. A beneficiarne, sempre che non vi siano polemiche né – meno che mai – episodi di violenza, sarà soprattutto la città stessa, forse mai così dialetticamente impegnata e coinvolta – o almeno, non così in contemporanea. Il fatto che le due manifestazioni siano state organizzate praticamente nello stesso momento non ha nulla di pretestuoso: la presentazione del libro “Genitori G.A.Y.”, in programma alla libreria Ubik di Piazza U. Giordano, risulta in calendario sin dai primi del mese di aprile; al contempo, la manifestazione delle Sentinelle, in programma all'isola pedonale di Corso Vittorio Emanuele, ricade, in tutta Italia, il 23 maggio, ma molte città italiane si sono organizzate tra il 22 e il 24 a seconda degli spazi e delle autorizzazioni.

IN LIBRERIA SI PARLA DI GENITORI G.A.Y. Se il tema è lo stesso però, non altrettanto si può dire del tipo di intervento. In libreria infatti, l'idea è quella di allargare dei diritti – in questo caso la possibilità, da parte delle coppie omosessuali, di poter crescere dei bambini – e risulta effettivamente difficile da comprendere come l'ampliamento di alcuni diritti ad una minoranza possa comportare la riduzione o l'eliminazione di quegli stessi diritti ad una maggioranza – è come se il suffragio universale femminile, per fare un esempio, avesse avuto quale obiettivo intrinseco quello di abolire il diritto di voto agli uomini. Inoltre, l'autrice, Sarah Kay, chiamata a presentare il proprio libro dal titolo “Genitori G.A.Y. - Good As You”, affronta la tematica omogenitoriale tenendo anche in debito conto il parere di sociologi, psicologi, antropologi e avvocati non allineati con l'attivismo LGBT ma, semplicemente, chiamati a dare il proprio parere tecnico in merito ad una questione ormai impellente.

IN PIAZZA SI CONTESTA IL REATO DI OMOFOBIA. Quanto alla protesta delle Sentinelle In Piedi invece, sebbene si svolga in modo assolutamente pacifico e nel silenzio della lettura – consiste nel radunarsi in piazza, ciascuno con un libro in mano, da leggere in piedi nel corso della manifestazione – ha come proposito quello di mettere in discussione l'ampliamento di alcuni diritti. Per la precisione anzi, appellandosi alla libertà d'espressione, le Sentinelle contestano l'aggravante del reato di omofobia inserita nel Ddl promosso dal sottosegretario Ivan Scalfarotto – peraltro foggiano – accusato di essere “fortemente liberticida”. A dire delle Sentinelle, come si legge sul loro sito, con questo disegno di legge “chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere”.

“TENDENZE OMOSESSUALI”?!. In realtà, a ridimensionare e mettere in discussione la legittimità e la bontà di potersi appellare addirittura all'articolo 21 della Costituzione è lo stesso “manifesto” delle Sentinelle in Piedi, di fatto un pretesto per opporsi a qualsiasi forma di famiglia che non riguardi, come si legge, “l'unione tra un uomo e una donna”. Questa eventualità – un'urgenza europea, tra le varie cose – è inserita negli intenti basilari del movimento volti, come si legge ai primi due righi del manifesto, a denunciare “ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”. A gettare vaghe ombre di intolleranza di genere poi, sono alcune “spie” contenute in certe espressioni, come quando si parla di “persone con tendenze omosessuali” – quasi che l'identità di genere sia da intendersi alla stessa stregua di un ballo estivo, o di un cappello alla moda. Alle Sentinelle in Piedi infine, il movimento LGBT ha opposto, sui social network e non solo, un claim un po' forte che recita più o meno così: “State pure in piedi, qui non c'è posto per l'odio”. Forse parlare di odio è esagerato e non si dovrebbe, ma di omofobia?

di Alessandro Galano


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