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Arbitro, occasioni perse e gol della domenica: al Lecco il primo round per la B

Un Lecco estremamente cinico espugna lo Zaccheria ed esce vittorioso 2-1 nella finale d’andata dei playoff di serie C. Un risultato che non compromette il ritorno dei rossoneri e su cui pesa un arbitraggio discutibile, che ha sorvolato su due episodi dubbi nei quali il Foggia ha chiesto il rigore. Delio Rossi schiera Leo, Kontek e Rizzo davanti a Dalmasso, in mezzo al campo Bjarkason e Costa formano gli esterni con Frigerio, Di Noia e Schenetti interni e Peralta-Ogunsey coppia d’attacco. Stesso schema per Foschi che manda in campo Melgrati tra i pali con Lepore, Bianconi e Celjak terzetto difensivo, in mezzo al campo Galli, Zuccon, Girelli, Zambataro e Tordini; duo d’attacco formato da Pinzauti e Buso.

BOTTA E RISPOSTA. Lo Zaccheria si veste a festa nell’ultima gara interna della stagione, con tutto lo stadio avvolto da fumogeni e luci rossonere. L’atmosfera è rovente e al primo affondo il Foggia passa: sugli sviluppi del corner, al 7’ Leo colpisce di testa e sulla respinta del portiere ribadisce in rete facendo esplodere lo Zaccheria. Il Lecco prova a reagire con una punizione di Lepore che Dalmasso devìa in angolo. I rossoneri non rinunciano ad attaccare e al 13’ Frigerio strappa applausi per una conclusione da fuori, potente ma centrale. I lombardi prediligono fraseggi stretti e triangolazioni, e una di queste porta al 19’ Zuccon a colpire bene con la palla che finisce di poco alta sopra la traversa. Gli ospiti guadagnano campo e al 29’ pareggiano con Pinzauti che di testa è nel posto giusto al momento giusto e batte Dalmasso. Il Foggia reagisce e al 31’ lo Zaccheria urla al rigore quando Peralta viene stretto tra due maglie nell’area lombarda ma per Bonacina di Bergamo non c’è nulla. La gara ora la fanno i satanelli che presidiano stabilmente la metà campo avversaria, non senza correre qualche rischio nelle ripartenze degli ospiti che sfruttano la velocità dei loro esterni, ma il pari regge all’intervallo.

LA BEFFA. Nella ripresa Rossi manda in campo Garattoni per Bjarkason mentre il Lecco schiera subito Ardizzone per Zambataro. Al 48’ Ogunseye di testa batte Melgrati ma l’arbitro annulla per fallo, facendo imbestialire la panchina rossonera. Poco dopo, ancora proteste per una presunta spinta su Frigerio, dopo una bordata di Schenetti. Nel Lecco Ardizzone si fa subito male e deve lasciate il campo a Stanga. Il Foggia c’è e a spingerlo c’è uno stadio intero. Gli uomini di Rossi fanno bene la fase di possesso e sfruttano l’arretramento del Lecco, e al 62’ ci vuole un tocco di Melgrati per fermare una bella serpentina di Di Noia. Foschi corre ai ripari: fuori Galli per Lakti e Pianzauti per Magni. Ogunseye si danna in attacco e accusa stanchezza col passar dei minuti ma al 70’ ha una buona occasione di testa che però finisce a lato. Il Foggia si gioca la carta Petermann che rileva un sempre generoso Frigerio. Poco dopo, è Iacoponi a entrare per Peralta che esce tra gli applausi. Il Lecco è rintanato nella sua metà campo e Rossi manda in campo anche Beretta che sostituisce uno stremato Ogunseye. Cambio anche nel lecco: fuori Buso per Bunino. Il Foggia assale gli ospiti ma all’86’ cala il gelo sullo Zaccheria quando Lepore da punizione trova una traiettoria incredibile e fa 1-2. Si entra nel recupero ma stavolta non accade nulla: al Lecco va il primo round della finale. In Lombardia servirà una gara di cuore, e un’altra impresa.

di Saracino Nicola


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