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Raduno ai giardini, Frattarolo: “Dispiaciuti per l’organizzazione, ma non è stato possibile dare l'autorizzazione”

Siamo molto rammaricati per quanto accaduto, ma purtroppo come amministratori non possiamo agire in maniera non conforme alle normative vigenti. Nei giorni scorsi mi sono premurato personalmente di contattare l’organizzazione, che ringrazio per la disponibilità e comprensione, e nelle prossime settimane lavoreremo per trovare una nuova data certa con un nostro impegno ancora più significativo”. Lo afferma l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Foggia, Lorenzo Frattarolo, intervenendo sulla vicenda che ha visto l’annullamento di una manifestazione organizzata per lo scorso sabato 8 giugno per celebrare la stagione dei “Giardini”, storico luogo di incontro della città.

IL RINVIO.Questa manifestazione ha sempre trovato il favore dell’amministrazione - spiega Frattarolo -, al punto che l’appuntamento dello scorso dicembre ha visto anche la partecipazione della sindaca e di noi amministratori. Tuttavia, il ritrovamento dell’ordigno bellico e la successiva bonifica hanno determinato l’annullamento di ogni autorizzazione per il primo week end di giugno. Successivamente, il 21 maggio scorso, gli organizzatori hanno fatto pervenire una comunicazione per posticipare la data all’8, comunicazione a cui non è seguita alcuna autorizzazione in quanto in fase di studio. Infine, considerata la concomitanza con la tornata elettorale anomala (sabato) abbiamo provveduto a comunicare il diniego”.

I CONTATTI CON L'ORGANIZZATORE. “Aggiungo - puntualizza l’assessore - che mai e poi mai dal nostro assessorato è partita, come erroneamente indicato su alcuni organi di stampa, una segnalazione su un professionista per la redazione del piano di sicurezza. Per il resto, ho già personalmente contattato Filippo Mendolicchio per chiarire la situazione e esprimergli la nostra vicinanza alle iniziative proposte, perché testimoniano l’affetto per la nostra città e per una memoria condivisa di un luogo che ha rappresentato un periodo particolare della vita di più generazioni”.

NON CAVALCARE L'INDIGNAZIONE SOCIAL. Se da un lato per l'assessore è comprensibile il rammarico dell’organizzazione e della cittadinanza, meno lo è la riprovazione di chi riveste un ruolo istituzionale, “perché ha il dovere, oltre che la possibilità, di informarsi prima sul reale andamento di una situazione, potendo accedere facilmente alla documentazione relativa a un iter procedurale. Evidentemente ci sono persone ancora convinte che cavalcare l’indignazione da social sia un modo per racimolare un minimo di visibilità e ne prendiamo atto”.

di Redazione 


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