Futuro di Parcocittà, irrompe Landella: "Basta strumentalizzare, in caso di altre pressioni mi rivolgerò alla Magistratura"
Una raccolta firme e, in queste ore, un'assemblea pubblica per ragionare sul suo futuro. E per domani, 16 ottobre, l'annuncio di una conferenza stampa del Partito Democratico locale. Ma su Parcocittà ora irrompe anche il sindaco di Foggia, Franco Landella, che anticipa il PD e minaccia di chiamare in causa la Magistratura.
IL BANDO. "In merito alla vicenda che riguarda la struttura di Parco San Felice - spiega in una nota il primo cittadino - occorre fare chiarezza una volta per tutte. La legge impone ai Comuni di espletare gare per la gestione di qualsiasi bene pubblico. Quindi non si tratta di un capriccio di questa Amministrazione comunale o di un parere personale, bensì di rispettare le norme.
Non è possibile, quindi, prorogare una attività senza una regolare gara pubblica poiché tutti i beni devono essere affidati tramite una procedura di evidenza pubblica, così come accade, ad esempio, per alcune strutture sportive di proprietà comunale. Questo non significa che le attività programmate a Parcocittà debbano cessare né si spegneranno le luci, perché il futuro gestore del contenitore sociale e culturale di Parco San Felice è tenuto a far svolgere tutte le attività già programmate e finanziate".
LE PRESSIONI. Alla prima parte 'conciliante', si pone il seguito della nota che appare molto più 'diretto': "Mi auguro - evidenzia Landella - che tutte le strumentalizzazioni poste in essere negli ultimi tempi possano terminare, perché nessuno può costringere l'Amministrazione comunale a concedere la struttura senza gara, violando quindi tutte le norme di partecipazione di trasparenza e concorsualità, ovvero le tre procedure da mettere in campo per tutti i beni di natura pubblica.
Stiamo lavorando ad un bando pubblico per la gestione di Parcocittà, a cui potranno partecipare tutti i soggetti giuridici interessati, tra cui l'ATS che attualmente gestisce quello spazio.
Annuncio sin da ora che se continuerò a subire pressioni al fine di concedere proroghe non previste dalle norme sarò costretto a rivolgermi alla magistratura".
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