Gino Lisa, pubblicato il decreto VIA: ecco l'elenco delle prescrizioni
Sono 31 tra quelle di Commissione tecnica, Regione Puglia e MiBAC
Semaforo verde. O quasi. È stato (finalmente) pubblicato il Decreto del Ministero dell'Ambiente, emanato di Concerto con il Ministero dei Beni Culturali, con cui si ufficializza “la compatibilità ambientale del Progetto di prolungamento della pista di volo RWT 15/33”del'Aeroporto Gino Lisa di Foggia”.
LE PRESCRIZIONI. Si tratta del decreto n. 124 del 18 giugno (scaricabile in basso, insieme a tutti i pareri). Sì alla Via, dunque, ma gli ostacoli non sono terminati. Il parere favorevole è subordinato a un totale di 31 prescrizioni e raccomandazioni tra quelle messe nero su bianco dalla Commissione VIA e quelle già espresse da Regione Puglia e Ministero dei Beni culturali.
LA COMMISSIONE VIA. Sono diciotto quelle di tipo tecnico espresse dalla Commissione Via che ha dato il suo ok lo scorso 24 aprile con 31 voti favorevoli, 2 astenuti e 2 voti contrari. Le prescrizioni riguardano argomenti che vanno dall'atmosfera, alla salute pubblica, dall'impatto acustico alla gestione delle acque meteoriche. Prima dell'inizio dei lavori, in particolare, occorrerà predisporre un Piano di Monitoraggio Ambientale unico, da concordare con Arpa Puglia, che tenga conto dello studio della rumorosità, del controllo dell'atmosfera e delle acque di falda. Occorrerà poi redigere un particolareggiato piano di cantierizzazione che tenga conto dello smaltimento delle rocce di scavo, con l'indicazione di tutte le cave di prelievo e deposito del materiale. È prescritto, infine, il divieto delle attività di cantiere nelle ore notturne, dalle 22 alle 6, ore in cui in futuro sarà vietato programmare i voli.
LE PRESCRIZIONI DEL MIBAC. Sono nove, invece, le prescrizioni del Ministero dei Beni Culturali che riprendono le considerazioni espresse nel parere del 29 ottobre dell'anno scorso. Si tratta in dettaglio della necessità di eseguire i lavori con l'assistenza di esperti archeologi considerata la presenza nelle vicinanze del villaggio neolitico “I cavoni” oltre che dell'ormai noto tratturello Castelluccio. Qualsiasi ritrovamento d'interesse archeologico comporterà la sospensione immediata dei lavori. Sono poi precisati i lavori di mitigazione ambientale da predisporre: dalla pista ciclabile nella zona del tratturo, alla piantumazione di alberi di ginestra. Anche in tal caso occorrerà eseguire le opere con esperti botanici e agronomi con obbligo di verifica triennale sullo stato delle piante.
LE CONDIZIONI DELLA REGIONE PUGLIA. Da parte della Regione Puglia, infine, parere favorevole condizionato al rispetto di quattro punti, alcuni dei quali combacianti con quanto prescritto dalla Commissione. È il caso per esempio della predisposizione del piano di monitoraggio Ambientale. Altre condizioni invece: la realizzazione di un progetto di riqualificazione di alcune aree limitrofe a quelle che saranno espropriate, considerate a rischio di degrado in quanto di difficile utilizzo per i proprietari; la messa in opera di particolari accorgimenti per evitare il rilascio di carburanti e lubrificanti.
CORSA AD OSTACOLI. Ci sono voluti, dunque, circa 1200 giorni (per l'esattezza 1196) per concludere il procedimento, con la firma del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che fa il paio con quella del titolare all'ambiente Gian Luca Galletti apposta una ventina di giorni fa, da quando nel lontano 9 marzo 2012 l'Enac aveva inviato la domanda di ottenimento della Via.
Non si può tuttavia cantare vittoria. Gli intoppi possono essere dietro l'angolo. Del resto, basta scorrere le 16 pagine del decreto per ripercorrere la strada travagliata della Via. Dall'Unione Europea dovranno pronunciarsi sul tema aiuti di stato, nel frattempo tocca a Enac e Aeroporti di Puglia non lasciarsi trovare impreparati predisponendo per tempo tutta la documentazione richiesta dal Ministero per l'inizio dei lavori.
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