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Contratti scaduti, cancelli chiusi ai parcogiochi comunali. La protesta al Cep: "Teniamoli aperti in attesa del bando"

Non cessano le proteste e le preoccupazioni di tanti genitori foggiani per la paventata chiusura dei parcogiochi comunali di Foggia (Cep, Villa Comunale e San Pio X) a causa della scadenza del contratto dei custodi – a partire da oggi - che rende necessario un nuovo bando con il rischio, però, che le lungaggini burocratiche tengano lontani i più piccoli dalle strutture per tutto il mese di agosto. Tra i più attivi ci sono le mamme e i papà del parcogiochi del Cep, che chiedono il semplice rispetto di un diritto fondamentale: quello dei bambini di poter giocare all’aria aperta e trascorrere del tempo insieme.

CEP. Al quartiere Cep l’atmosfera è resa più piacevole dalla presenza di Enrico e Adriana, i due custodi diventati dei nonni per i bimbi, con cui si è instaurato quindi un legame speciale. Più di quanto accade negli altri parcogiochi, Enrico e Adriana giocano con i bimbi, sono attenti a ogni minima cosa accada all’interno del parco, si sentono “rinati” dal contatto costante con i più piccoli. Tutti segnali che ovviamente le famiglie colgono, al punto da sentire anche loro due come propri familiari. “Enrico e Adriana sono persone splendide, che hanno resto questo parcogiochi ancora più bello”, confermano i genitori. Sullo sfondo, però, la paura che tutto questo finisca e che questa piccola “isola felice” non accolga più i propri bambini.

LA PETIZIONE. Cosa fare allora di fronte a tutto ciò? I genitori del Cep non se ne sono stati con le mani in mano e, carta e penna, hanno raccolto firme da inviare alla Commissione Straordinaria del Comune di Foggia in occasione dell'ultimo giorno di apertura prima del bando. Con la petizione chiedono la proroga del servizio di apertura, chiusura, pulizia dei bagni, effettuato dalla ditta ”Sos Autospurgo servizi ecologici” di San Ferdinando di Puglia, affidato alla signora Adriana Imperio, per il tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure necessarie per l'individuazione di un nuovo contraente, come previsto normalmente dal decreto legislativo 50/2016. Qualora non fosse possibile, chiedono comunque la continuità del servizio a opera di altri organismi preposti (quali la Protezione Civile), garantendo contestualmente anche il servizio di manutenzione del verde (taglio e rimozione erba, potatura cespugli). La protesta, insomma, non si ferma. Il cancello dei parcogiochi non può rimanere chiuso.

di Saracino Nicola


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