I lettori segnalano: “Tra frigoriferi e gatti morti, i barbari!”
“Fa veramente ribrezzo andare a lavorare la mattina e trovare frigoriferi e gatti morti per strada… neanche ci fossero i barbari!”.
VIA GUERRIERI E VIA MOLFETTA. È una battuta che non fa e non vuole fare ridere quella di un lettore di Foggia Città Aperta che, ultimamente, nell’abituale tragitto che deve percorrere a piedi per recarsi sul posto di lavoro, è costretto a disimpegnarsi tra rifiuti di ogni genere, compresi elettrodomestici e gatti morti. Le fotografie fanno riferimento allo stesso giorno – mercoledì 26 agosto – e sono state scattate in via Molfetta e via Guerrieri, due strade centrali, tutt’altro che residenziali.
GATTO MORTO E GESTIONE DEI RIFIUTI. A fare rabbia e ribrezzo, riprendendo l’espressione usata da chi ha segnalato questo scempio, oltre ai mobili abbandonati per strada e agli elettrodomestici, è senza dubbio il corpo senza vita di un gatto, a quanto sembra chiuso in una busta di plastica a abbandonato nei pressi del cassonetto. Una gestione dei rifiuti, quella del comune di Foggia (che è tra i pochissimi in Italia che non è mai riuscito neanche a immaginare una raccolta differenziata), sempre più criticata dai cittadini, come confermano le tante segnalazioni che arrivano in redazione.
Il problema dei rifiuti r delle discariche s cielo aperto disseminate in città e" l ennesi prova della incapacita: di questa amministrazione di risolvere un ben che minimo problema, se in loro e' rimasto un minimo di dignita" dovrebbero dimettersi tutti, sono figli purtroppo di una classe politica più che mediocre e inconcludente .
Regolamento
Come partecipare alla discussione
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.