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LA FUGA. I militari, che stavano effettuando un posto di blocco nei pressi dello svincolo autostradale di Candela, hanno notato sopraggiungere ad alta velocità una Fiat 500, con quattro persone a bordo che, alla vista dei carabinieri, ha invertito velocemente la marcia e si è data alla fuga. I militari si sono posti all’inseguimento dei fuggiaschi che, presa la strada provinciale per Cerignola, all’altezza di Borgo Libertà, hanno abbandonato l’auto, dandosi alla fuga a piedi per le campagne circostanti. I Carabinieri sono poi riusciti a bloccare due dei quattro che hanno opposto resistenza con pugni e calci.
AI DOMICILIARI. I due, sprovvisti di documenti, hanno fornito le proprie generalità ai militari operanti, che, dopo gli opportuni accertamenti, hanno constatato la falsità di quanto dichiarato da Mazzeo che, nel vano tentativo di sfruttare il fatto di non essere del luogo per evitare la sua identificazione, aveva fornito il nome di una persona inesistente. Entrambi sono agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni e risponderanno di resistenza a Pubblico ufficiale e falsa attestazione sulle proprie generalità.
In fuga alla vista dei carabinieri: raggiunti, reagiscono con pugni e calci, dando generalità false
I Carabinieri della Compagnia di Cerignola Gerardo Abatino, classe ’73 e Rocco Mazzeo, classe ’74, entrambi pregiudicati, il primo di Cerignola e il secondo di San Severo.
LA FUGA. I militari, che stavano effettuando un posto di blocco nei pressi dello svincolo autostradale di Candela, hanno notato sopraggiungere ad alta velocità una Fiat 500, con quattro persone a bordo che, alla vista dei carabinieri, ha invertito velocemente la marcia e si è data alla fuga. I militari si sono posti all’inseguimento dei fuggiaschi che, presa la strada provinciale per Cerignola, all’altezza di Borgo Libertà, hanno abbandonato l’auto, dandosi alla fuga a piedi per le campagne circostanti. I Carabinieri sono poi riusciti a bloccare due dei quattro che hanno opposto resistenza con pugni e calci.
AI DOMICILIARI. I due, sprovvisti di documenti, hanno fornito le proprie generalità ai militari operanti, che, dopo gli opportuni accertamenti, hanno constatato la falsità di quanto dichiarato da Mazzeo che, nel vano tentativo di sfruttare il fatto di non essere del luogo per evitare la sua identificazione, aveva fornito il nome di una persona inesistente. Entrambi sono agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni e risponderanno di resistenza a Pubblico ufficiale e falsa attestazione sulle proprie generalità.
di Redazione
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