Sicurezza e intercettazioni choc, Iadarola: "Frasi decontestualizzate, con Delli Carri relazione finita da mesi" INTERVISTA
“Quelle pubblicate sono mie frasi decontestualizzate. Con Fabio Delli Carri non ho
alcun rapporto sentimentale ormai da qualche mese. Quando lo accompagnai in
procura lo feci solo nell’immediatezza in quanto avvocato, nel caso fosse stata
necessaria la presenza di un legale. Sono totalmente estranea alle inchieste”. Liliana
Iadarola ha confermato di essere la consigliera comunale di maggioranza cui si
riferiscono le intercettazioni pubblicate in esclusiva da Repubblica nella
giornata di ieri, 16 marzo. Nella conversazione, parlando con il suo compagno
dell’epoca, gli espone l’intenzione dell’assessore al ramo di inserire tra le linee
programmatiche per la sicurezza l’installazione di videocamere di sorveglianza,
ricevendo dallo stesso il consiglio a dire di no. Contattata da Foggia Città
Aperta fornisce la sua versione, arricchendola di dettagli anche rispetto al
comunicato stampa diramato ai media.
LE INTERCETTAZIONI. “La questione delle
telecamere di videosorveglianza è rimasta relegata nell’ambito delle cosiddette
linee programmatiche presentate dall’Assessorato dalla sicurezza” aveva
dichiarato nel comunicato stampa. A Foggia Città Aperta aggiunge: “Sono state
estrapolate frasi decontestualizzate, riferimenti in alcun modo importanti che
non hanno nulla a che fare con pressioni esercitate nei miei confronti. Mi
riservo di agire in via legale”. La pubblicazione delle intercettazioni da
parte di Repubblica ha avuto un’eco immediato, anche perché era stato il
procuratore Ludovico Vaccaro a rivelare che ci fosse “qualcuno all’interno dell’amministrazione
che rema contro l’estensione della videosorveglianza”. Il riferimento era
proprio a Liliana Iadarola?.
IL RAPPORTO CON DELLI CARRI. Al centro dell’attenzione
è subito balzata la sua ‘relazione pericolosa’ con Fabio Delli Carri,
pregiudicato condannato nel 2014 per il reato di estorsione legato al ‘racket
delle mozzarelle’. “Non sono più la compagna di Fabio Delli Carri già da
qualche mese” precisa Liliana Iadarola. “L’unica cosa di cui ringrazio gli
inquirenti – prosegue sarcasticamente - è che, grazie alle intercettazioni, mi
hanno fatto scoprire le numerose relazioni che aveva con donne sposate e libere.
Sotto questo aspetto non posso che essere a loro grata”. Prima di troncare la
relazione, tuttavia, altre intercettazioni la collocano al fianco di Delli
Carri quando quest’ultimo fu convocato in procura per chiedergli se riconoscesse la persona con cui fu visto nelle riprese delle telecamere di videosorveglianza la sera in cui fu piazzata la bomba al ‘Poseidon’. Quell'uomo fu poi riconosciuto in Antonio Erjon Rameta, condannato in primo grado in quanto ritenuto l’autore dell’attentato. Anche su questo la consigliera comunale di Fratelli d’Italia
ritiene fuorviante le frasi estrapolate: “In occasione della convocazione dagli
inquirenti – racconta - lo accompagnai in qualità di avvocato nel caso fosse
necessaria la presenza di un legale, le mie erano indicazioni professionali”.
SUL
RACKET DELLE MOZZARELLE. Liliana
Iadarola ha un’altra lettura anche della condanna di Delli Carri per estorsione
riguardante proprio il settore dell’impresa di famiglia, quello delle
mozzarelle: “L’unico errore che fece Delli Carri in quella occasione” spiega la
consigliera di Fratelli d’Italia “fu quella di aver patteggiato la pena.
Avrebbe dovuto affrontare il processo per chiarire che non si trattava di
estorsione ma di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il soggetto
aggredito doveva pagare delle mozzarelle acquistate dal caseificio di proprietà
di mio padre. Non sono state pagate e Delli Carri lo ha affrontato. C’è stata
una scazzottata reciproca e tutto è finito lì. Successivamente, peraltro, è
stata anche ritirata la denuncia”. Fabio Delli Carri ha nuovamente problemi con
la giustizia dopo quella condanna: “Subirà un processo a breve per l’accusa di
favoreggiamento di Rameta” rivela Iadarola. “In quell’occasione potrà
difendersi e sono certa emergeranno altre verità. Anche su questo sono state
scritte delle cose non vere perché Delli Carri collaborò con la giustizia per
individuare tale Antonio. Gli inquirenti hanno consegnato ai giornalisti quello
che conveniva dare in mano ma non hanno aggiunto altri particolari. Posso anche
pensare che si tratti di un attacco politico”. Intanto ha preferito dimettersi
da presidente della Prima Commissione del Comune e si è autosospesa dal partito.
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