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L’editore-scrittore Alessio Rega a Foggia, dalla recensione all’intervista: “Mi sembra di aver realizzato un sogno”

A “Fuori gli Autori” il suo nuovo romanzo

Quella della Casa Editrice Les Flâneurs Edizioni è una bellissima realtà della Puglia con sede a Bari, nata nel 2015 dal coraggio di Alessio Rega. Oggi incontriamo l’editore in previsione dell’evento “Fuori gli Autori” che si terrà il 20 novembre alle ore 18 presso il Museo di Storia Naturale della Biblioteca di Foggia 'La Magna Capitana' dove presenterà, nella veste di scrittore, il suo ultimo romanzo “La tela di Svevo”. Lo conosciamo meglio attraverso alcune domande che raccontano della sua doppia veste.

SVEVO. Quanto al romanzo: è scorrevole e i capitoli brevi aiutano nella lettura. Le parole sono delle vere inquadrature, così realisticamente il lettore può vedere comparire davanti a sé il settantenne Svevo, pittore di elevato talento, con il suo spigoloso carattere che, sapendo di “avere più tempo dietro che davanti”, non ha la necessità di nascondere la sua allergia a tutto ciò che è vanità e non si nasconde dietro inutili convenevoli. E Anna la cui bellezza iconica diventa per l’artista l’ultimo sussulto di una vita vissuta nella ricerca della verità dell’amore. Due anime che si incontrano dove la preoccupazione della differenza di età colpisce solo uno dei due, Svevo, ed è bellamente ignorata da Anna che subisce il suo fascino.

LE PRIGIONI INVISIBILI. Affronta il dolore dell’abbandono e un amore non vissuto appieno. La paura di essere prigioniero di una storia che non avrebbe resistito alle intemperie del tempo, costruendo poi di fatto prigioni invisibili non immuni da sofferenza e rimpianto. Una storia ben scritta che fa riflettere sull'esistenza di un severo analizzatore di sé stesso, negato all'azione e quindi destinato alla sofferenza del rimpianto. Quelli che spesso accompagnano tutti coloro che per paura di soffrire si vietano la possibilità di essere felici.

L’INTERVISTA. Non si può essere uno scrittore senza essere anche un lettore, quando nasce la tua passione che è diventata in seguito una professione?
Ho iniziato a leggere in maniera compulsiva già dalle scuole medie poi crescendo, rubando libri a mia sorella e amici, sono diventato un vorace lettore. Ho avuto la fortuna di riuscire a trasformare questa passione in una professione, anche se mi sembra di non lavorare più e di aver realizzato un sogno.
 
La casa editrice ha tante anime, si è arricchita nel tempo di nuovi marchi: Fide, Dots Edizioni, Latte di Nanna Edizioni. È una strategia di marketing finalizzata all’immediata collocazione e individuazione del testo proposto?
Si, esatto. In realtà i marchi editoriali sono diventati sei perché si sono aggiunti Puerta del Sol e Terracqua, l’obiettivo è di targettizzare meglio la nostra produzione. Così i libri per bambini avranno il marchio “Latte di Nanna”, “Puerta del Sol” pubblicherà libri accademici e saggi universitari, Terracqua i libri dedicati alla natura e così via per le altre edizioni.
 
Qual è il ruolo più impegnativo tra scrittore ed editore?
È una bella domanda. Entrambi i ruoli comportano molta fatica. Spesso si dice che quando scrive uno si libera, a me succede il contrario. Quando scrivo sento tutta la fatica, la pagina bianca da trasformare ed è per me davvero faticoso, solo alla fine riesco a trovare beneficio. Quello di editore è un lavoro impegnativo, ha tante sfaccettature e mi occupa gran parte del tempo ma all’impegno seguono tante soddisfazioni. È difficile fare un confronto tra entrambi i ruoli che adoro.
 
Qual è la difficoltà maggiore, ammesso che ci sia, nell’essere una Casa Editrice indipendente?
La difficoltà è riuscire a trovare lettori che leggono, i dati sulla lettura sono un po’ tristi in questo periodo, i lettori sono sempre meno. C’è però il risvolto positivo nell’essere una Casa Editrice piccola e indipendente che è quello di poter scegliere con cura i libri da pubblicare.
 
Due mondi apparentemente diversi quelli dei protagonisti Svevo e Anna, distanti anche anagraficamente che a un certo punto si incontrano. Si legge la stessa inquietudine è così?
Si, sono due personaggi entrambi irrequieti. Ognuno cerca ancora il suo posto nel mondo. Condividono gli stessi malesseri e la necessità di trovare una sorte di pace e per questo motivo si assomigliano tanto.
 
Le loro vite fanno un tratto di strada insieme, loro si riconoscono in questi sentimenti?
Si, anche se ci sono sentimenti diversi. In Anna c’è la fascinazione per quest’uomo un po’ tenebroso e sfuggente. Per Svevo Anna rappresenta la giovinezza perduta, il fascino di qualcosa di proibito.
 
Di Cinzia Rizzetti.

di Redazione 


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