"La chiamavano Nocciolina": Emiliana Erriquez torna in libreria con un racconto di famiglia
Elena, da tutti conosciuta come Nocciolina, nasce a Foggia in una famiglia numerosa all’indomani del secondo conflitto mondiale. Confinata nel proprio quartiere, sperimenterà sulla propria pelle le difficoltà del Dopoguerra, soffocando sogni, desideri e impulsi. Nonostante il destino la costringa a confrontarsi con drammi familiari (la rinuncia agli studi per via delle ristrettezze economiche, la gelosia del padre) e tragedie storiche (il crollo di Palazzo Angeloni, il terremoto dell’Irpinia), Nocciolina riuscirà a diventare una donna forte e indipendente, un punto di riferimento per la sua famiglia e per i pazienti della clinica psichiatrica in cui, sfidando la mentalità del tempo, ha deciso di lavorare. La chiamavano Nocciolina non è una biografia né un diario, ma ha qualcosa di entrambi. È un viaggio nella memoria attraverso cui Emiliana Erriquez, con l’intensità emotiva della figlia e la sapienza narrativa della scrittrice, riunisce i tasselli della storia di vita di sua madre riaprendo con lei un dialogo che non accetta di scomparire nel vuoto di un’assenza.
L'AUTRICE. Laureata in Lingue e Letterature straniere, Emiliana Erriquez ha conseguito un Master in Traduzione Inglese-italiano. Dal 2004 si occupa di traduzioni, è giornalista e collabora con varie testate. Dopo aver vissuto per un breve periodo negli Stati Uniti, in Texas, ha aperto a Termoli la libreria Il vecchio e il mare. È autrice del saggio Oriana Fallaci: una vita vissuta in pienezza, vincitore del premio Giuseppe Sciacca 2006, sezione saggistica. Ha ricevuto la menzione d’onore al concorso letterario “I borghi della lettura” per il suo racconto Gli occhi della memoria. Con Les Flâneurs Edizioni ha pubblicato i romanzi A metà del sonno (2018) e Il peso delle stelle (2020).
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