Foggia, in arrivo il primo cacciabombardiere F35 acquistato dal Governo
La prima base italiana ad accoglierlo sarà proprio l'Amendola
Sono otto i caccia F35 acquistati dall'Italia, stando al rapporto completo fornito da Rid (Rivista italiana difesa) e reso noto dall'agenzia Ansa. Di questi, il primo esemplare in assoluto presto toccherà il territorio di Foggia.
“BOMBARDAMENTO TATTICO”. Sono i cacciabombardieri dei quali tanto si è discusso sul piano nazionale, in considerazione della non esigua mole di spesa prevista dal Governo per prevederne l'acquisto e, soprattutto, per il loro uso specifico di tipo bellico: oltre alle consuete attività di supporto infatti, hanno come ruolo primario quello del così denominato “bombardamento tattico”. Stando a quanto divulgato, al momento sul suolo italiano sarebbero sei gli esemplari F-35 in produzione e di questi, uno è stato già completato. Sarà consegnato entro la fine dell'anno all'Aeronautica Militare e la prima base militare sarà proprio l'Amendola di Foggia: accoglierà l'esemplare denominato Al-1.
DOPO FOGGIA, TOCCA A GROTTAGLIE. Il punto sullo stato dell'arte del discusso programma Joint Strike Fighter è stato fatto da Rid (Rivista italiana difesa). Dopo Amendola, l'altra base che verrà interessata dai nuovi caccia bombardieri italiani è quella di Grottaglie (Taranto), la quale dovrebbe ricevere il primo aereo nel 2018. Poi sarà la volta della portaerei Cavour, che riceverà il modello a decollo verticale ed infine toccherà a Ghedi (Brescia).
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.