Iaccarino resta in carcere, il legale: “Ha ammesso il peculato e di aver intascato 5mila euro”
Interrogato per quasi due ore, annuncia le dimissioni da consigliere
Leonardo Iaccarino resta in carcere a Foggia dopo l’interrogatorio di garanzia tenutosi nel pomeriggio di oggi – 3 maggio – presso la procura di Foggia. L’ex presidente del consiglio comunale, ascoltato per quasi due ore, ha risposto a tutte le domande del gip e del pubblico ministero e ha dato le sue motivazioni in ordine alle accuse contestate.
RISCONTRI SUL PECULATO, I SOLDI DA LANDINI. Secondo quanto riferisce il legale difensore, Potito Marucci, Iaccarino ha ammesso gli episodi di peculato, per i quali peraltro, oltre alle intercettazioni, gli inquirenti hanno acquisito “riscontri oggettivi”. Sono stati rinvenuti, per esempio, a casa delle persone cui erano destinate secondo quanto rivelato dalle intercettazioni, sia i due termoscanner sia tutti i libri di Harry Potter. Quanto all’accusa di corruzione Iaccarino “ha ammesso di aver intascato 5 mila euro dall’imprenditore Francesco Landini”.
IACCARINO IN CARCERE. Nel corso dell’interrogatorio, il politico ha anche annunciato la volontà di dimettersi dalla carica di consigliere comunale. Intanto, precisa l’avvocato “sulla base delle dichiarazioni rese oggi e della copiosa attività di indagine in corso, abbiamo ritenuto di non avanzare richiesta di revoca o di sostituzione della misura cautelare”. Iaccarino, dunque, resta in carcere. Molte le variabili ancora da valutare soprattutto perché, come nel caso dell’inchiesta su Bruno Longo, questi arresti derivano da una costola di un’inchiesta molto più grande che rischia di espandersi a macchia d’olio. Sono ormai sei i faldoni in procura che riguardano l’inchiesta principale, partita quasi due anni fa. Leonardo Iaccarino, comunque, sta bene. “È sereno” rivela il legale. “Ha una tempra forte”.
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