“C’è mafia a Cerignola? Cosa fare dei beni confiscati?” Parte l’indagine “La strada”
“Che cosa è per te la mafia, pensi che esista a Cerignola? Di cosa avrebbe bisogno la tua città? Ti senti sicuro/a a vivere nel tuo quartiere? Se fossi il sindaco, cosa faresti per migliorarne le condizioni?”. Sono solo alcuni dei quesiti che i giovani partecipanti cerignolani al Progetto “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare” stanno sottoponendo ai propri concittadini, attraverso un questionario elaborato sulla piattaforma web.
IDEA DI LEGALITA’. “L’obiettivo – spiegano gli operatori del progetto – è quello di esaminare l’idea di legalità e la percezione di sicurezza e vivibilità dei cittadini cerignolani. L’idea iniziale era quella di realizzare delle video-interviste con i nostri giovani corsisti e diffonderle attraverso i social, insieme con immagini dei quartieri: una sorta di video-racconto, arricchito dalle osservazioni e suggestioni delle persone intervistate. Tuttavia, l’emergenza sanitaria ci ha sollecitati a trovare nuove formule, altrettanto efficaci. I risultati delle interviste realizzate attraverso il web saranno poi esaminati e pubblicati, per un’analisi condivisa e propedeutica all’elaborazione di idee e potenziali risposte ai bisogni”.
CORSISTI E PARTNER. Il progetto, vincitore dell’avviso regionale “Cantieri innovativi di Antimafia Sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano”, è promosso dall’Associazione Temporanea di Scopo che vede il Comune di Cerignola in qualità di ente capofila e un nutrito partenariato composto da Comune di Foggia, CSV Foggia, Cooperative sociali Medtraining e Altereco. Nelle scorse settimane, i giovani corsisti, studenti del liceo scientifico “Einstein” e dell’ITC “Alighieri’ di Cerignola”, sono stati stimolati dai loro formatori a produrre idee dal basso. Sono stati orientati in un percorso di acquisizione di informazioni e di elaborazione di modelli di intervento concreti.
BENI CONFISCATI. “Una delle finalità del questionario che abbiamo elaborato – concludono gli operatori de La strada – è quella di comprendere quale conoscenza i cittadini abbiano dei beni confiscati presenti nella propria città e restituiti alla comunità: prendiamo, ad esempio, l’appartamento in viale Maria SS. Ausiliatrice sul cui futuro riuso sociale i ragazzi stanno lavorando con idee e possibili innesti progettuali”.
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