Quarantamila “ciondoli” in piazza: è così che si sconfigge la mafia?
Meglio starsene a casa, su Facebook, a deridere chi vi ha partecipato
“Che cosa inutile”. “Ma davvero si illudono di sconfiggere la mafia così? Con un corteo?”. “Tutti gran lavoratori!”. “Inutile dispiego di forze dell’ordine”. “Da quando c’è Don Ciotti in città, c’è il caos”.
MEGLIO STARSENE A CASA. Dal palco di Piazza Cavour, l’annuncio ufficiale ha parlato di 40 mila persone, ieri, per la XIII Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno organizzato da Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Per la prima volta, il corteo che vuole ricordare le mille persone innocenti che hanno perso la vita perché assassinate dalla criminalità organizzata ha fatto tappa nella città di Foggia. Qualche telegiornale nazionale, tra i tanti – tutti – che hanno raccontato l’evento, ha parlato di 25, forse 30 mila. Difficile dare una stima precisa in termini di numeri, più facile scendere in piazza e basta, manifestare, stringersi attorno ad un valore comune, partecipare. Ma ancora più facile, forse facilissimo, è starsene a casa, uno sguardo alla finestra e un altro alla tastiera del computer o dello smartphone, a ruggire sulla tastiera. A deridere i 40, 30 o 25 mila “ciondoli”, come ha detto qualcuno, che mettendo un piede davanti all’altro si illudono di poter sconfiggere la mafia. In Italia, poi. Nel Sud, in Puglia. A Foggia!
PIU’ MARKETING, MENO MARCE. Vero. Verissimo. Perché ieri non è stato arrestato nessun criminale in città: i mafiosi tremavano, come ha scritto qualcun altro sui social network, sì, ma dal freddo. Battuta azzeccata, già. Come quell’altro che ha commentato con sarcasmo le parole del sindaco della città ospitante della manifestazione, Franco Landella, sottolineando la “bella” pubblicità che l’evento avrebbe reso al territorio: i tour operator di Boston manderebbero mai un turista americano in un luogo che ammette di avere la mafia dentro? C’aveva ragione quel (già) vecchio Presidente del Consiglio evasore, quando se la prendeva con il Roberto Saviano di Gomorra – il libro, non la serie tv – perché “vedeva” la camorra dappertutto, scoraggiando i turisti. Più marketing, meno marce: sacrosanto.
LE VITTIME SONO TORNATE IN VITA?. E a nulla serve la dichiarazione di Don Luigi Ciotti, quella che ha fatto durante il discorso centrale della giornata, prendendosi pure gli applausi: “Un commerciante proprio oggi ha denunciato i suoi estorsori”. Capirai. Anche organizzandola ogni giorno una marcia contro la mafia, escludendo il sabato e la domenica e le feste comandate, si arriverebbe a 250 cortei scarsi in un anno. L’equivalente di 250 denunce a seguito di un (potenziale) slancio di coraggio per ogni marcia giornaliera, di contro alle 20 mila attività commerciali della provincia di Foggia… E che sono? Nulla. Al pari delle famiglie che hanno perso figli, fratelli e genitori perché questi non si sono voluti piegare alle logiche criminali e che ieri sono stati nominati uno per uno: chiamarli, tutti e mille quanti ne sono, li ha forse riportati in vita? Per non parlare delle vittime ancora più innocenti, quelle che passavano di là per caso, i due agricoltori di San Marco in Lamis, la vecchietta di Bitonto: il proiettile è forse tornato indietro nella canna?
INUTILI. Tutto inutile. Inutile la marcia. Inutile la memoria. Inutile la partecipazione degli studenti che forse, per la prima volta nella loro vita, si sono resi conto che le pallottole di Gomorra – la serie tv, non il libro – fanno davvero male, uccidono sul serio e uccidono ogni giorno anche e soprattutto chi non muore, chi resta in vita a ricordare quel giorno, quella pallottola, quella persona cara. Inutile tutto quello stupido e derisorio entusiasmo in piazza, quell’emozione, quella motivazione che, scioccamente, ha portato al freddo e sotto la pioggia 40, 30, 25 mila illusi a “ciondolare”. Inutile, anzi inutilissimo pubblicare, in diretta oppure dopo la manifestazione, tutte quelle stupide foto, quelle dirette che vanno a spasso nel mondo, quei video rimbalzati fino in Sudamerica, unendosi in un abbraccio solidale nei confronti di chi, illuso, crede che si possa sconfiggere ancora la mafia. A Foggia, poi. Nel Sud italia o nel mondo – che cazzata.
MA POI ALLA FINE QUALCUNO E’ STATO ARRESTATO?. Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito. E se i saggi sono 40, 30 o 25 mila, allora cercheremo e troveremo 40, 30 o 25 mila dita. Meglio starsene a casa, davanti a Facebook, al calduccio con la testa china sulla tastiera. A chiedere ai saggi se poi, a fine giornata, qualcuno è stato arrestato grazie a questa stupida marcia. A postare le faccine derisorie. A prenderli per il culo. Proprio come fanno quelli, come si chiamano? I mafiosi.
Ad Alessandro Galano dedico una sola parola: "VERGOGNATI !!!"
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