Mario Desiati vince il Premio Strega: “Dedico la vittoria a Mariateresa Di Lascia”
Citata la scrittrice di Rocchetta Sant’Antonio
"Dedico questo riconoscimento a Mariateresa Di Lascia, che vinse qui nel 1995, pugliese come me, e a tutti i lavoratori dell'editoria italiana”.
TRIONFO E DEDICA. Così Mario Desiati da Martina Franca, nativo di Locorotondo, sospeso in felicissimo bilico tra la Puglia ancestrale e l’Europa più libera, vincitore nella notte del 7 luglio della settantaseiesima edizione del Premio Strega, il più ambito d’Italia. “Spatriati” (Einaudi, 2021) è stato il romanzo più votato dei sette finalisti, tanto da sbancare in termini di voti la concorrenza degli altri libri: staccato addirittura di 76 punti il secondo classificato, Claudio Piersanti. Ma è nella dedica finale che lo scrittore martinese tira dentro un pizzico di Capitanata, facendo riferimento alla scrittrice Mariateresa Di Lascia, nata a Rocchetta Sant’Antonio.
I RIFERIMENTI “FOGGIANI”. Con il romanzo “Passaggio in ombra” (Feltrinelli), infatti, la Di Lascia – che fu anche una nota attivista radicale, stretta collaboratrice di Marco Pannella – si aggiudicò il Premio Strega del 1995 ma, a causa della malattia che la colpì mortalmente, non riuscì mai a ritirarlo. Mario Desiati dedica a lei – e ai lavoratori senza contratto dell’editoria – il suo Strega, sottolineando l’assoluta appartenenza letteraria e fisica alla sua Puglia, peraltro rimarcata dal riferimento a un’altra scrittrice nativa di Foggia, Maria Marcone, figlia di Arturo, fondatore e primo direttore dell’allora Biblioteca Provinciale. È tutto nelle tante interviste rilasciate dopo la vittoria ma, anche e soprattutto, nei suoi romanzi, tanto in “Spatriati” quanto nei precedenti – così come raccontato nel benaugurante articolo alla vigilia dell’assegnazione del premio LEGGI.
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