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Da Mattinata a Cerignola, in azione Polizia e Finanza: sequestro di beni ai fratelli 'Baffino', contigui al clan Romito

Agenti della Polizia di Stato e personale della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale di tre distinti decreti di sequestro anticipati d'urgenza emessi, su richiesta del Questore di Foggia, dal Tribunale di Bari a carico di tre noti pluripregiudicati, di cui due fratelli di Mattinata, sodali del clan Romito e di un appartenente alla criminalità di Cerignola. 

I FRATELLI ‘BAFFINO’. Ieri due squadre composte da agenti della Polizia di Stato della Questura di Foggia e del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo e da Finanzieri del G.I.C.O. di Bari e della Guardia di Finanza di Foggia si sono contestualmente portati presso le abitazioni dei fratelli “Baffino” e hanno posto sotto sequestro beni e conti correnti intestati a loro ed alle loro famiglie. 

LE INDAGINI. I provvedimenti in questione sono stati adottati all'esito di complesse indagini patrimoniali, che hanno scandagliato la posizione patrimoniale di Q.A., classe 75, e Q.A., classe 89, entrambi, già destinatari della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S., con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti, di armi, ritenuti contiguo al Clan “Romito” ed elementi di spicco della criminalità operante in Mattinata, comune recentemente sciolto ex art. 143 t.u.e.l. per accertate forme di condizionamento operate dalla criminalità organizzata ed attualmente amministrato dalla Commissione Straordinaria nominata dal Consiglio dei Ministri. 

I BENI. Le indagini patrimoniali, estese ai familiari conviventi nell'ultimo quinquennio, hanno evidenziato la disponibilità diretta e indiretta di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, tanto da far ragionevolmente ritenere che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego. Nello specifico, i beni mobili e immobili intestati ai proposti ed ai familiari conviventi, alla luce delle risultanze complessive dell'analisi delle movimentazioni economico finanziarie in entrata (fonti) e del raffronto con le uscite (impieghi), non hanno trovato giustificazione nei modesti redditi prodotti, a malapena sufficienti per le primarie esigenze di sostentamento dell’intero nucleo familiare. Il Tribunale di Bari, quindi, ha accolto in pieno la proposta formulata dal Questore di Foggia ed ha ordinato il sequestro di quote del diritto reale di godimento (enfiteusi) su fabbricati e terreni intestate alle mogli , automezzi e rapporti bancari per un valore di oltre 200.000 euro. 

L’ALTRO SEQUESTRO. Allo stesso modo, gli stessi agenti dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Foggia ed i Militari della Guardia di Finanza di Foggia, a seguito di specifica richiesta del Questore di Foggia e su conseguente disposizione del Tribunale Misure di Prevenzione hanno eseguito altra misura di prevenzione patrimoniale, questa volta a Cerignola, ponendo i sigilli ai beni di M.N. classe 75, sottoponendo a sequestro diversi immobili nella disponibilità diretta ed indiretta del predetto per un valore di 120.000 euro. Anche in questo caso, le indagini patrimoniali condotte a carico del predetto, gravato da numerosi pregiudizi di polizia e precedenti penali per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti, di armi ed in materia associativa, ed estese ai familiari hanno evidenziato una sperequazione tra fonti ed impieghi tanto da indurre il Tribunale M.P. a ritenere i beni sequestrati frutto di attività illecite.

di Redazione 


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