Pizzo: non ti pago, e il Comune mi toglie le tasse. La proposta antiracket del Pd
“Il Modello Ercolano”: a parlarne, l'ex sindaco del comune campano, Nino Daniele
Niente tasse per chi denuncia: una ricetta semplice, coraggiosa. E, cosa non trascurabile, fruttuosa: in grado di mettere su un medesimo piano di fiducia le istituzioni e gli imprenditori, gli amministratori e i cittadini. Un'idea proposta dal Pd foggiano nel corso del convegno dal titolo “La legalità conviene – Il ‘Modello Ercolano’ conviene per Foggia”, promosso al Palazzetto dell'Arte “Andrea Pazienza” nella serata di venerdì 6 marzo. L'esperienza della cittadina campana di Ercolano al centro del dibattito e posta come punto di riferimento, dal Pd di Capitanata, contro il fenomeno delle estorsioni agli imprenditori locali.“
AD ERCOLANO IL PIZZO LO PAGAVANO TUTTI, ANCHE I CONDOMINI”. Nino Daniele, assessore del Comune di Napoli e presidente dell’associazione antiracket di Ercolano, cittadina in cui ha amministrato proponendo, per primo in Italia, un siffatto modello di sviluppo economico e sociale, è fermamente convinto della bontà dell'idea: “Quando sono diventato sindaco ad Ercolano – ha raccontato, dopo gli interventi di rito ad opera del pd locale – il pizzo lo pagavano tutti, anche i condomini, persino quando si facevano i lavori di ristrutturazione degli abitati, e anche gli studi professionali. Sono arrivato in una città – ha continuato Daniele – che aveva avuto nell'ultimo anno cento morti ammazzati eppure, se chiedevi in giro, tutti rispondevano che la camorra non c'era: questa la situazione che ho trovato io”.
FIDUCIA, PREMIALITA', WHITE LIST COMUNALI E ANTIRACKET. Un'avventura amministrativa che si ispira, nelle parole dell'assessore napoletano, al modello di Capo d'Orlando, città siciliana in cui è nato proprio Tano Grasso e da cui è partita, negli anni '90, la sua avventura alla guida della Fondazione Antiracket. L'idea di Nino Daniele è che gli estorsori rappresentino proprio quella radicalità di cui le mafie hanno bisogno sul territorio allo scopo di imprimere, far sentire, la loro presenza fisica sui cittadini: “Non c'è mafia senza pizzo e non c'è estorsione senza mafia” - queste le sue parole. Fondamentale, ma non autosufficiente, per Daniele, l'associazione antiracket – e non è un caso che quella di Ercolano, ad oggi, vanti oltre 70 iscritti e un fenomeno, quello delle estorsioni, praticamente annichilito. Ma a questa, vanno aggiunte un paio di misure alle quali proprio il Pd di Capitanata sembra voler ispirarsi sul serio: tre anni di esenzione fiscale locale per quei titolari di attività che denunciano e, anche, l'istituzione di una “white list” comunale, ossia un albo di fiducia con le imprese che hanno rifiutato la logica del pizzo. “La fiducia infatti – ha concluso Nino Daniele – è la vera parola chiave, ancor più che la premialità alle aziende anti-mafia, perché le mafie si alimentano con la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”.
IL MODELLO ERCOLANO OVUNQUE CI SIA IL PD IN CAPITANATA. “Come segreteria provinciale proporremo in ogni comune della provincia di Foggia, dove c'è il partito alla guida e anche dove non c'è, di presentare in consiglio comunale una proposta che preveda quanto attuato ad Ercolano”. Queste le parole di Raffaele Piemontese (intervistato anche da Foggia Città Aperta in merito GUARDA), ad apertura dei lavori. “Quel modello – ha continuato il segretario provinciale del Pd – deve diventare un modello da estendere su tutto il territorio di Foggia e provincia. Siamo convinti delle nostre idee e di ciò che di positivo è stato realizzato in una terra difficile come quella campana, e che bisogna importare anche in terra di Capitanata. Il silenzio e la sottomissione – ha concluso – non sono produttivi né per le aziende, né per il territorio”.
“L'AMMINISTRAZIONE HA IGNORATO PROPOSTE DI LEGALITA' DEL PD”. Ci va giù duro, invece, il responsabile Politiche sociali e legalità del Pd provinciale, Massimiliano Arena (cui va il merito di aver proposto per primo, nella campagna elettorale del giugno scorso, il modello della cittadina campana), indignato nei confronti dell'amministrazione Landella colpevole, a suo dire, di non aver voluto “inspiegabilmente – o forse no – fare propria il modello Ercolano: ossia l'esenzione del pagamento delle tasse per chi denuncia o ha denunciato manovre estorsive. Non solo il modello Ercolano – ha continuato Arena – ma anche altre manovre indirizzate verso la legalità e da noi proposte sono state ignorate dall'attuale amministrazione, come la sospensione per cinque anni delle autorizzazioni alle sale scommesse e, non ultimo, la lotta all'abusivismo che, sappiamo bene, a Foggia è fucina di voti e sappiamo bene indirizzati verso dove”.
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