Morte di Camilla, l’avvocato di Cannone sulla richiesta di omicidio stradale: “Andava a 90 km/h? Dato per noi sbagliato”
La dichiarazione di Sodrio: “Vedremo chi ha ragione”
"Prendo atto dell'imputazione e dell'accusa a Francesco Cannone di avere guidato in quel tratto a 90 km/h, ma quest'ultimo dato per noi è totalmente sbagliato”
CONCLUSIONI DIVERSE. È la dichiarazione di Michele Sodrio, avvocato difensore di Francesco Cannone che, su richiesta della Procura di Foggia, dovrà rispondere di omicidio stradale, in riferimento ai fatti che lo scorso 26 gennaio 2022 lo videro al volante dell’automobile che si scontrò con la vettura di Camilla Di Pumpo, provocandone la morte. “I miei tecnici – continua l’avvocato – che sono professionisti di altissimo livello e con attrezzature modernissime, sono giunti a conclusioni ben diverse. Vedremo al processo chi ha ragione”.
STRISCE BLU. “Noto anche che viene riportato un concorso di colpa della vittima – aggiunge ancora Sodrio – ma questo immagino costituirà oggetto di contestazione delle parti civili. Ho già acquisito copia completa degli atti d'indagine e mi sembra che non sia stata adeguatamente analizzata e valutata la responsabilità, per me grave, di chi ha installato le strisce blu e relativo parcheggio, in pratica sull'incrocio dell'incidente, a distanza molto inferiore a quella di legge, creando una situazione di oggettivo pericolo, perché la visuale veniva del tutto ostruita dalle auto in sosta".
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