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La “movida” al tempo del Coronavirus: scuole vuote, piazzette piene

Chi esce si lamenta di chi esce. Di chi è tornato. Di chi, in sostanza, ha popolato “la piazzetta” di Foggia nelle ultime quarantotto ore. Ma se gli si chiede perché, allora, ha deciso di uscire di casa, ecco che non risponde. Oppure, con nonchalance, si avvia verso il bar.

UNIVERSITARI E SCOLARI. È l’emergenza sanitaria in salsa locale, non senza qualche polemica più o meno coerente. Da diverse ore, infatti, i social network rimbalzano le foto delle ultime serate nel centro cittadino (come quella pubblicata a corredo dell’articolo). Tanta gente, tantissimi giovani, molti dei quali rientrati in città a causa della chiusura delle università: ventenni e oltre che proprio non ne vogliono sapere di stare a casa. Ma lo stesso si può dire degli scolari senza scuola: teen-ager liberi di scorrazzare per la città tanto nelle ore diurne che in quelle serali, talora a gruppi, a gruppetti, per i negozi del centro, anche. Con buona pace del metro e mezzo di distanza.

“CONTRADDIZIONI NATURALI”. Foggia – e non solo Foggia – vive questo momento di crisi e di ansia a modo suo, è evidente. Ma, al pari di altre città che, fortunatamente, sono state soltanto sfiorate dal virus (e qui, la Fortuna ha un’accezione medievale), risente delle contraddizioni insite nelle stesse misure intraprese a livello nazionale. Contraddizioni naturali, si potrebbe dire, almeno in superficie, figlie di un momento storico uguale per tutti ma diverso per ognuno – e l’attuale geografia per colori della nostra Italia è solo uno dei tanti riflessi.

LA COSCIENZA AL BAR. Al solito, poi, in assenza di restrizioni forti che si spera non siano mai necessarie, a separare il grano dal loglio è il senso di responsabilità di ciascun cittadino. La coscienza – e qui, l’accezione medievale non entra. Quell’esercizio di volontà individuale che può distanziare tanto il panico quanto l’incoscienza, mettendo d’accordo prevenzione e convivialità. Volendo, anche al bar.

di Alessandro Galano


 COMMENTI
  • Antonio Gravina

    07/03/2020 ore 23:56:55

    Si dice : separare il grano dall'olio " non "dal loglio"
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