Operazione Imperial, agli arresti quattro usurai: tutto nasce dal tentativo di suicidio di una vittima
“Se ci dici il 23 aprile, poi deve essere il 23 aprile!”
Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia hanno eseguito, per il reato di usura, la misura cautelare nei confronti di ben quattro persone.
GLI ARRESTI. A finire agli arresti, i pregiudicati Aniello Palmieri (pregiudicato per reati associativi di stampo mafioso), Francesco Lioce e Antonio Battiante: per tutti e tre, la pena verrà scontata in carcere. A loro, si è aggiunto un quarto uomo, G. C., incensurato, per il quale sono previsti i domiciliari. Come si evince dal filmato della Questura che sintetizza alcune intercettazioni telefoniche, la richiesta da parte degli usurai era sempre pressante: “Se ci dici il 23 aprile – dice uno degli arrestati ad una vittima – poi deve essere il 23 aprile!”.
TENTATO SUICIDIO. Tutto è partito del tentativo di suicidio dello scorso gennaio 2016, riguardante il titolare di un piccolo esercizio commerciale, gravemente indebitato con i soggetti indagati. Una importante e proficua attività di collaborazione successivamente avviata dagli investigatori con la vittima, ha consentito di carpire la rilevante situazione debitoria cui si era esposta a decorrere dall’anno 2008. A fronte di migliaia di euro nei vari anni ricevuti aveva dovuto versare un tasso usurario che oscillava tra il 30% ed il 580%.
ALTRE VITTIME. Nell’ambito dell’indagine fondata su varie attività di natura tecnica emergeva altresì la posizione debitoria di altre vittime, fra liberi professionisti, piccoli imprenditori e operanti nel mondo della scuola, anche loro costrette a versare interessi che superavano notevolmente il tasso soglia limite stabilito dalla legge. A riscontro delle attività tecniche, particolarmente importanti si sono rilevate le dichiarazioni collaborative delle vittime usurate, nonché la copiosa documentazione sequestrata negli immobili nella disponibilità degli indagati.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.