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Party in pieno Covid al Teatro Giordano, la replica del laureato: “Mi ha autorizzato l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco”

Emanuele Pacca scrive alla stampa

“Ho appreso poco fa di una notizia che mi riguarda direttamente”. Comincia così la replica di Emanuele Pacca, “l’amico” del sindaco Franco Landella che, in piena pandemia, lo scorso 12 dicembre, otteneva l’autorizzazione per un party di laurea nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia (con tanto di foto, spumantino e parenti al seguito, LEGGI). “Episodio che – scrive ancora Pacca, sostenitore di Landella e presentatore in occasione dei suoi comizi elettorali – a mio parere è stato volutamente strumentalizzato e che ha connotati più politici che di effettiva denuncia”.

STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA. Il giovane laureato, artista e fondatore della compagnia “Luce in scena”, sostiene di “non aver commesso nulla di illecito. Ignoro quale sia il fine di tale ingigantita ed artata realtà fenomenica dei fatti”. Fa poi riferimento alla “lettera anonima” che avrebbe denunciato l’accaduto, ricevuta e resa nota dal consigliere Mainiero – ma ci aveva pensato lo stesso Pacca a pubblicare le foto sul suo profilo Facebook: privato, sì, per quanto può essere privato un social network pubblico, soprattutto quando ricorre l’interesse collettivo di una notizia che ha molto più a che fare con la cronaca cittadina che con la sfera privata di un singolo. “Se poi l’aver prestato la mia attività lavorativa e professionale a favore di un ‘politico’, come ho avuto modo di leggere – scrive ancora in merito alla presunta strumentalizzazione politica – è una colpa, accetto in silenzio, pur non condividendo, le critiche e il giudizio pesantissimo sulla mia persona, ma di certo non le posso condividere”.

MOTIVATA E DOCUMENTATA RICHIESTA. “Ciò detto – continua – è doveroso evidenziare come l’utilizzo della Sala Fedora del Teatro Giordano non è passato per alcuna ‘scorciatoia politica di favore’, nessuna ‘raccomandazione’, ma attraverso una documentata e motivata richiesta inoltrata all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Foggia con conseguente autorizzazione rilasciata in virtù del fine da perseguire e precisamente effettuare la proclamazione della mia tesi di Laurea in Letteratura, Arte, Musica e Spettacolo (tramite piattaforma on-line) che aveva a oggetto l’analisi e la trattazione del Teatro. Non una festa!”.

NON C’ERANO I PASTICCINI. “L’utilizzo dello spazio è stato tale solo per il tempo strettamente necessario (circa 10 minuti) alla proclamazione della mia tesi di laurea, come si potrà pacificamente documentare, e ciò nel rispetto delle regole attualmente in vigore per il Covid-19; a riguardo sono le foto di cui si discute a far rilevare che non vi era alcun party, né i soggetti ritratti nelle foto erano intenti a festeggiare, non si rileva la presenza di pasticcini, musica, buffet, ma solo fiori, sacchetti con confetti e bottiglia di spumante”. Insomma, a detta dell’interessato sarebbe stata una cosa sobria alla presenza dei genitori e di alcuni parenti, “nel pieno rispetto delle autorizzazioni amministrative e delle norme di distanziamento sociale”.

FINALMENTE, LE SCUSE. Dopo aver tirato in ballo altre situazioni analoghe riferite ad altre città – ignorando quelle migliaia di poveri “non amici” del Sindaco costretti a laurearsi in cameretta – Pacca si augura di “aver contribuito a meglio chiarire quanto adesso ‘gira’ sulle varie testate giornalistiche e pagine Facebook destando clamore e precisando che, ove venissero ravvisate delle mie responsabilità, di certo non mi esimo dall’assumermele e affrontare le conseguenze”. Alla fine poi, dopo una toppa che sembra realmente peggio del buco, il protagonista di questa “strana” vicenda, finalmente, si scusa: “Ad ogni buon conto se tale situazione ha urtato la sensibilità di ognuno di voi sono qui a chiedervi di accettare le mie scuse e di certo vi ho fornito degli elementi affinché possiate meglio valutare e giudicare l’accaduto”.

di Redazione 


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