Piero Lotito racconta Ötzi, il romanzo dell’uomo del Similaun: cinquemila anni e non sentirli
L’autore torna nella sua terra
E se Ötzi, l’uomo dell’età del rame, ci raccontasse la sua storia? È l’idea di Piero Lotito, giornalista e drammaturgo nativo di Sant’Agata di Puglia ma ormai milanese d’adozione, di recente tra gli scrittori di punta della casa editrice Mondadori grazie al suo romanzo, “Di freccia e di gelo” (Mondadori, 2024).
L’EVENTO. Mercoledì 15 maggio, alle ore 18, nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte “Andrea Pazienza” (in via Galliani, 1) di Foggia, l’autore ritrova il pubblico della sua terra, ospite della rassegna letteraria Fuori gli Autori, organizzata dalla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia e dalla libreria Ubik. Un appuntamento che rientra anche nelle iniziative “off” del Festival della Scienza di Foggia, la manifestazione di divulgazione scientifica ideata da Angelo Bricocoli, Marco D’Alessandro e Antonio Milazzi. A dialogare con l’autore, la bibliotecaria Maria Musci, referente della Sala Narrativa e dell’Area Divulgativa della Biblioteca.
STORIA DI UN UOMO VISSUTO 5MILA ANNI FA. Freschissimo di stampa, il romanzo pone già in copertina una domanda al lettore: “E se un uomo morto cinquemila anni fa potesse raccontarci la sua storia?”. L’autore prende spunto dal ritrovamento dell’uomo del Similaun, conosciuto come Ötzi, risalente all’età del rame, perfettamente conservato, rinvenuto casualmente da due alpinisti il 19 settembre 1991 nelle Alpi altoatesine, in prossimità del confine italo-austriaco, sul ghiacciaio della Val Senales, completo di indumenti e di equipaggiamento.
TRA SCIENZA E LETTERATURA. Al rigore storico-scientifico, l’autore aggiunge un impianto narrativo in cui immagina l’aspetto più umano della storia dell’uomo preistorico: i sentimenti, le emozioni provate, i desideri, i rimpianti. Nel romanzo Ötzi svelerà ai lettori la sua storia, dagli anni della giovinezza con il padre Urd e la madre Mael alla sua formazione da cacciatore; dalle sfide della natura alle insidie degli uomini. Nella trama anche il ritorno inaspettato di Ief, un amico di infanzia e l’amore per Alesh, una donna che non può avere, fino al tragico epilogo di una battuta di caccia e alla fuga dal villaggio. Una storia che muovendosi tra l’aderenza storica e la pura inventiva letteraria consegna al lettore una riflessione sugli elementi senza tempo di ogni esistenza umana.
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