Iemmello, un post che sa di addio: “Non smetterò mai di amarvi”
Su facebook, “Re Pietro” ringrazia Foggia e i foggiani
“Foggia sarà tatuata nel mio cuore per sempre”. “Palpitazioni infinite per tutto quello che mi ha dato questa città, questi tifosi, questa società, questi miei compagni di squadra”. E infine: “Non smetterò mai di amarvi”.
AVVENTURA DI FATTO FINITA IL 30 GIUGNO. Parole di Pietro Iemmello, anche detto “Re Pietro”, monarca di una tifoseria che, come ha scritto lui stesso, non ha mai mancato di amarlo, osannarlo, proteggerlo. Per due anni bomber di alto livello, come non se ne vedevano da queste parti da diverso tempo. Un post, quello pubblicato oggi dal calciatore di Catanzaro sul proprio profilo facebook, che sa molto di addio: l’avventura dell’attaccante è, per contratto, finita lo scorso 30 giugno. Il prestito, da Lo Spezia, è terminato. E sono note le voci di mercato che lo vogliono altrove: tra serie B e A pullulano le richieste e trattenerlo in casa rossonera, dopo la promozione sfumata, è impresa quasi impossibile.
“IO MI TENGO IEMMELLO”. Soprattutto dopo i 53 gol realizzati in due stagioni: 37 in 42 presenze (40 da titolare) nell’ultimo campionato di Lega Pro alla corte di Mister De Zerbi, suo mentore e al quale molto ha da ringraziare il giocatore (cosa che non ha mancato di fare nel suo post, rivolgendo il proprio omaggio tanto all’allenatore quanto al direttore sportivo Di Bari, senza dimenticare il resto dello staff e dei calciatori). Fu proprio il tecnico bresciano, in occasione di Foggia-Lecce 2014, partita vinta per 2 a 0 dai satanelli con doppietta di Sarno, a rispondere al paragone tra il suo numero nove e il ben più noto Moscardelli, all’epoca arrivato da poco sule sponde leccesi e vero spauracchio per le difese di Lega Pro. “Io mi tengo Iemmello”, disse De Zerbi all’epoca, un’affermazione che, pur volendola replicare, adesso non è più possibile.
AMORE INCONDIZIONATO, ANCHE NELLE DIFFICOLTA’. “Re Pietro” ama Foggia e i suoi tifosi e questi amano e hanno amato il loro bomber: basta dare un’occhiata ai tanti commenti al post del calciatore per farsi un’idea. Un affetto che la tifoseria, quella più fedele soprattutto, non ha mai fatto mancare all’attaccante, anche durante il breve periodo di appannamento vissuto dal giocatore nell’ultima stagione, più mentale che altro, quando, “anche per il suo bene”, come disse sempre Roberto De Zerbi, il bomber dovette sedersi per qualche gara in panchina, a meditare sui suoi errori.
TRA STAMPA E SERIE B RIFIUTATA, FEDELTA’ ASSOLUTA. Una fedeltà confermata dai risultati, certo, “perché la maglia l’ha sempre sudata”, come ha commentato, non a torto, un tifoso, dando a Cesare quel che è di Cesare: rispetto, affetto, ammirazione. Un atteggiamento, quello dei supporters rossoneri, maturato nel corso della scorsa estate, quando Iemmello fece il diavolo a quattro pur di tornare alla corte di De Zerbi, snobbando la serie B con il Lanciano. E a dispetto, va sottolineato, di una certa stampa che, dall’alto della propria esperienza – più anagrafica che altro – all’inizio di quest’ultima stagione aveva persino dubitato delle sue capacità (in particolare, dopo il primo tempo di Foggia-Andria, quando “Re Pietro” sbagliò due reti facili prima di regalare allo scadere i tre punti ai rossoneri): sacra sia la libertà di critica, certo, ma scambiare il calcio per la pallacanestro è veramente difficile.
“MERITO DI QUESTA GENTE”. “Se un giorno avrò la possibilità di diventare un calciatore importante – conclude Iemmello nel suo post accorato – il merito è anche di questa gente e di questa città”. E da qui, si potrà dire, dallo Zaccheria di Foggia è partita la scalata di questo promettente centravanti che, con i suoi 24 anni, ha una vita e un’importante carriera davanti a sé: tocca a lui, adesso, andare a segno. Foggia ha fatto la sua parte.
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