Pomovero, la passata che combatte il caporalato: 20mila bottiglie solidali
Pomodoro sostenibile, libero dal giogo della schiavitù e distribuito da una rete di associazioni e cooperative sociali del barese e del foggiano, tra cui la coop Pietra di Scarto di Cerignola.
20MILA BOTTIGLIE “PULITE”. È Pomovero, un sistema di produzione della passata di pomodoro locale nato dal progetto “Kilometro Vero”, finanziato dalla Regione Puglia: “un’esperienza di passata collettiva che è al suo quarto anno – come si legge nel comunicato ufficiale – con una produzione che in questa nuova stagione arriverà a toccare le 20mila bottiglie, a conferma del grande successo ottenuto”. Al centro del progetto, alcuni punti cardine: recupero dei beni confiscati alla mafia, lotta allo spreco, contrasto dello sfruttamento lavorativo, agricoltura biologica e sociale, inserimento lavorativo di persone in situazione di fragilità.
PRENOTARE LA PASSATA. Sul sito internet di Pomovero (www.pomovero.it) è possibile prenotare e ordinare la passata di pomodoro, sostenendo così un’agricoltura sociale e sostenibile in grado di dare “una risposta a problematiche che ormai rappresentano una tipicità dei nostri territori, come lo sfruttamento dei lavoratori e dell’ambiente”, così come affermano gli organizzatori del progetto.
NON E’ UN MODELLO DI NICCHIA. “Appoggiando Pomovero – si legge ancora nel comunicato – non si appoggia un modello di produzione marginale, alternativo o di nicchia, ma esattamente il contrario: si sostiene una filiera autodeterminata che parla direttamente ai consumatori ed evidenzia la necessità di ripensare l’agricoltura, allontanandosi dal margine a tutti i costi a discapito di qualcuno e mettendo al centro l’ambiente e le persone”.
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