Regali di Natale “a quattro zampe”? Meglio un peluche: “un cane non è un’idea regalo”
La provocazione del terapeuta canino Diego Buscicchio
“Adottare un animale è una cosa meravigliosa ma è una scelta che va presa con consapevolezza e responsabilità. Un cane non è ‘un’idea regalo’. A Natale, per amici e parenti, meglio un peluche”.
REGALI A QUATTRO ZAMPE. È la “card” social pubblicata di recente sulle pagine Facebook e Instagram “Diego Buscicchio E-dog”, realtà del territorio che si propone di “divulgare un’adeguata conoscenza e competenza della cultura canina” e che, come si evince, fa capo all’educatore e terapeuta del comportamento del cane Diego Buscicchio. In controtendenza rispetto a certi inviti "natalizi” che, in alcune occasioni, propongono anche regali a quattro zampe, l’esperto terapeuta – specializzato nella cura dei disturbi del comportamento del cane – smonta facili entusiasmi, ponendo l’accento sul rispetto dell’animale e sul senso di responsabilità della gente.
BISOGNI REALI. “Adottare un cane comporta molte rinunce – spiega il terapeuta – e questa cosa non sempre viene considerata. Prima di farlo dobbiamo porci molte domande, a cominciare dai bisogni specifici della specie che non si esauriscono alle coccole, alle cure mediche e al dargli da mangiare: questi sono solo i suoi bisogni primari. Occorre invece curare e assecondare le sue vocazioni di razza, considerando l’impegno educativo necessario a rendere il cane in grado di vivere nel nostro caotico mondo, conferendogli le competenze adeguate a fronteggiarlo”.
I RISCHI. Il rischio, dunque, secondo Diego Buscicchio è che “per mancanza di conoscenza succede che una persona accetta di buon grado un cane in regalo, senza sapere ad esempio che un cucciolo deve uscire anche otto volte al giorno, mentre quando è grande non può prescindere da un minimo tre uscite di almeno quarantacinque minuti ciascuna. Il rischio grande è ritrovarsi un cane che, non trovando soddisfatti i suoi reali bisogni, comincia ad avere disturbi comportamentali, i quali sono il riflesso di un malessere dell’animale. Succede allora che quando la persona scopre di non potersene occupare, si arrivi facilmente a una rinuncia di proprietà, oppure, nel peggiore dei casi, all’abbandono dell’animale”.
STILI DI VITA E BISOGNI DI RAZZA. Altro fattore da considerare è l’ambiente familiare, perché non è detto che tutti i componenti amino i cani o siano in grado di conviverci. “Oppure – aggiunge Buscicchio – si può commettere l’errore di prendere un cane di una razza più impegnativa di un’altra, tale da essere incompatibile con il temperamento e lo stile di vita di un eventuale proprietario”.
PERSONE ANZIANE. C’è poi il caso di certi regali a quattro zampe fatti a fin di bene, ad esempio a beneficio delle persone anziane, al nonno o alla nonna che ha perso il proprio partner: “un pensionato – spiega il terapeuta foggiano – avrebbe anche tempo da dedicargli ma probabilmente non ha più le energie necessarie per occuparsene”. In casi del genere, dunque, come motivava sui social l’esperto, meglio regalare qualcos’altro.
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