La Relazione della DIA: “A Foggia clan mafiosi autonomi ma con un nucleo direttivo comune”
La relazione della Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre del 2021, presentata al Parlamento dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, comprende una parte che si occupa nello specifico della situazione foggiana. “A Foggia - scrive la DIA - si conferma come la società foggiana sia articolata in 3 segmentazioni Moretti-Pellegrino-Lanza, Sinesi-Francavilla e Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese tutte dotate di margini di autonomia decisionale e operativa ma facenti capo a un nucleo direttivo costituito dalle figure di vertice delle singole batterie”.
NUOVI EQUILIBRI. “La sinergia tra i clan - recita la relazione - sarebbe funzionale alla pianificazione e gestione delle attività illecite nonché alla condivisione degli interessi economico-criminali che consentono di governare la complessità del processo espansionistico partendo da un comune epicentro fondante che si espande sempre più verso l’esterno. Capaci di stabilire interconnessioni al loro interno attraverso l’adozione di modelli tendenzialmente federali e al passo con la modernità le tre batterie mafose sono in grado di infuenzare le dinamiche criminali nelle altre aree della provincia (Gargano e Alto Tavoliere) estendendosi in altre regioni come l’Emilia Romagna, il Molise e l’Abruzzo. Una possibile condizione di stallo fra le articolazioni criminali in conseguenza delle recenti attività di contrasto non consente di escludere una presumibile spinta di riassetto finalizzata a stabilire nuove gerarchie ed equilibri”.
MORETTI-PELLEGRINO-LANZA. “Protagonista della settima guerra di mafia - scrive la DIA del primo clan - combattuta a Foggia contro il clan facente capo ai Sinesi-Francavilla la batteria Moretti-Pellegrino-Lanza dotata di pervicace forza e carisma criminale estenderebbe la propria influenza mafiosa nell’Alto Tavoliere grazie all’appoggio del sodalizio La Piccirella-Testa nell’area garganica in virtù dei collegamenti con il clan ex Romito con il quale si è schierata militarmente nella faida contro i Li Bergolis e nel basso Tavoliere con il gruppo Gaeta di Orta Nova”.
SINESI-FRANCAVILLA. “Il clan Sinesi-Francavilla - secondo la relazione - è tradizionalmente collegato ai cd. Montanari dell’area garganica, in particolare al clan Li Bergolis e ai Nardino di San Severo. Opera prevalentemente nel capoluogo di provincia ed è attivo nelle estorsioni, nei traffci di stupefacenti, usura, riciclaggio nonché nel gioco illegale. Già la citata operazione “Grande Carro” del 2020, concentrandosi sulle dinamiche criminali dell’articolazione Delli Carri, costola della “macrostruttura mafosa” Sinesi-Francavilla, aveva delineato il tenace sistema di infltrazioni nel circuito legale produttivo attraverso traffci lucrativi che rafforzavano la fliera agroalimentare e il suo complesso di interessi economici. Proprio da quel contesto investigativo sarebbero maturati gli esiti informativi che hanno portato all’adozione di alcuni provvedimenti interdittivi antimafa nei confronti di società’ attive nel settore agrario, industriale, commerciale e turistico. Come emerso dall’indagine infatti l’amministratore e socio unico in qualità di libero professionista, unitamente ad altri “mediante artifzi e raggiri, generava un complesso meccanismo fraudolento fnalizzato alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di carattere transnazionale nel settore agricoltura ai danni dell’Unione Europea”. Nello specifco redigeva progetti per conto dei referenti dell’associazione criminale, presentandoli alla Regione e ottenendo fnanziamenti grazie all’intercessione dei funzionari infedeli”.
TRISCIUOGLIO-PRENCIPE-TOLONESE. “La batteria dei Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese – scrive la DIA - apertamente schierata in favore dei Moretti-Pellegrino-Lanza, ha infine sviluppato sinergie con elementi mafosi della provincia in particolare, con il clan Romito operante a Manfredonia e con elementi della criminalità di Orta Nova".
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