Foggia, allarme caldo al reparto di Maternità: "Condizione insostenibile" I LETTORI SEGNALANO
Alcuni hub vaccinali sono stati chiusi per assenza di climatizzatori. In tribunale a Foggia, invece, hanno già annunciato lo sciopero. Ma c’è anche un altro luogo molto sensibile che sta subendo gli effetti del caldo degli ultimi giorni, miscelato alla disorganizzazione. È l’ospedale di Foggia, in particolare il reparto di Maternità, dove le gestanti - e ovviamente il personale medico - sono costrette a convivere con alte temperature e caldo sopprimente.
I DISAGI. Una “condizione insostenibile” lamentano varie gestanti che si sono rivolte alla nostra redazione, a causa del malfunzionamento (e in alcuni casi l’assenza) di condizionatori. Una situazione che nel caso delle gestanti viene acuita dal proprio stato fisico e dalle preoccupazioni legate al parto. Il reparto sta provando a fronteggiare il caos con soluzioni tampone e nelle ultime ore sembrava tutto ripristinato. Al momento, però, la situazione è tornata critica con disagi e, ovviamente, le lamentele di gestanti e familiari che rischiano quotidianamente di degenerare. E così le pazienti, insieme ai parenti, provano soluzioni alternative, come i climatizzatori portatili.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.