Stampa questa pagina

Rubavano, smontavano e piazzavano “pezzi” d’auto per un giro d’affari di due milioni di euro

Una vera e propria organizzazione criminale

Sono partiti nelle prime ore di questa mattina tre provvedimenti cautelari emessi a carico di tre uomini coinvolti in attività di riciclaggio di veicoli commerciali di ingente valore economico: Luigi Saracino, Matteo Vigliotti e Marco Specchio, finiti tutti ai domiciliari. Ad intervenire, la Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola, in sinergia con il Reparto Prevenzione Crimine.

2014 E 2015: UN’INDAGINE LUNGA E ACCURATA. L’indagine, pertanto, fa riferimento al periodo compreso tra la fine del 2014 e la metà del 2015, ed ha riguardato un’associazione criminale composta prevalentemente da soggetti di origine cerignolana, dedita al furto di veicoli industriali di ingente valore economico ed alla loro ricettazione. A seguito di attività d’indagine relativa al furto di alcuni veicoli, sono state autorizzate alcune attività tecniche che, corroborate dalle tradizionali attività di pedinamento, di osservazione e di appostamento, hanno permesso di delineare le singole condotte criminali da attribuire a ciascuno degli odierni indagati.

IL LADRO, LO SMONTATORE, IL FINTO TITOLARE. Nel periodo di “osservazione” – fanno sapere gli inquirenti – il gruppo criminale è stato in grado di adoperarsi per “ricevere”, selezionare per tipologia di ricambio e poi rivendere componenti per veicoli commerciali, ciascuno in grado di essere facilmente immesso sul mercato illecito e con cospicui guadagni. Ad essere coinvolti, tutti gli appartenenti al sodalizio criminale, a partire dal semplice ladro, passando per lo “smontatore”, il titolare fittizio della rivendita commerciale creata ad hoc, fino ad arrivare al vero e proprio responsabile e promotore di tutto il sodalizio criminale dedito unicamente al riciclaggio ed alla ricettazione.

DUE MILIONI DI EURO. Nel corso dell’attività d’indagine, numerosi sono stati i controlli effettuati nel tentativo di arrestare il fenomeno. In questo periodo è stato calcolato, infatti, con una stima effettuata decisamente al ribasso, che il valore reale derivante dalla vendita dei componenti dei veicoli che sono stati rubati, a volte carichi anche di merce di ingente valore economico, si attesta intorno ai 2.000.000 di euro con conseguente aggravio dei costi assicurativi che ricade puntualmente sull’utente finale. Tra i veicoli finiti nelle mani dei criminali, anche furgoni commerciali attrezzati con opportune rampe per il trasporto di disabili.

contenuto sponsorizzato

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload