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Ridere delle nostre paure, ridere di noi stessi: lo stand up comedian Francesco Fanucchi

Applausi per il comico lucchese alla Piccola Compagnia Impertinente

“Mi chiamo Francesco Fanucchi, sono di Lucca. Dalle mie parti si chiamano tutti Fanucchi, anche i miei. Tutti e due: per questo sono così”. Il leitmotiv è chiaro sin dalle prime battute: toccare ciò che non si tocca, scartavetrare il sacro, infrangere tabu. Compresa la disabilità, di cui si può ridere e anche in modo “scorretto”, caustico, soprattutto se a farlo è un comico ventinovenne che ha già calcato palcoscenici importanti. Disabile, a sua volta, ma questo è solo un dettaglio al netto di uno spettacolo brillante.

ATMOSFERA DA LOCALE. Il terzo appuntamento con la rassegna di Stand Up Comedy della Piccola Compagnia Impertinente è andato in scena venerdì 7 aprile negli spazi della compagnia foggiana, in via Castiglione 49, davanti a un pubblico giovane e caldo, numeroso, in un’azzeccatissima atmosfera “da locale”. Francesco Fanucchi ha portato “Standard”, com’è il titolo del suo pezzo: “uno spettacolo sulle paure”, incluse quella verso noi stessi e nei confronti della diversità.

IL BARBONCINO PARLANTE E LA PAURA DEI BAMBINI. E qui, nell’irriverente flusso di coscienza del comico, sono soprattutto le paure più irrazionali a far ridere, come quella verso il proprio barboncino – “spia” di omosessualità, altra paura folle – capace di parlare e persino di rivelare verità scomode, o quella nei confronti dei bambini “che fissano sull’autobus” e contro cui Fanucchi ha sperimentato una spietata tecnica riflessa in grado restituire il disagio – “d’altronde, io li odio i bambini”.

IL SESSO. Ma c’è anche la paura della tecnologia, quella dei dittatori, per non parlare del sesso: la paura più grande forse, di certo la meno confessata di tutte com’è, nello specifico, quella nei confronti degli organi genitali. E qui Francesco Fanucchi racconta la sua personalissima scoperta della vagina – “ah, ma è verticale?” – e analizza, con irresistibile mimica attoriale, l’organo maschile – “un lombrico, o un lombrico che ha avuto un moto d’orgoglio”. Temi ricorrenti nel mondo della Stand Up Comedy che però, se “tagliati” con onestà, risultano sempre efficaci, come conferma il pubblico foggiano che ha apprezzato – e molto – la verve dello stand-up comedian lucchese.

di Alessandro Galano


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