Rione Junno, al via la raccolta di fondi per ricomprare gli strumenti musicali rubati
Venerdì 12 settembre al termine del concerto con Paolo Sassanelli alcuni strumenti musicali del gruppo Rione Junno sono stati rubati nei pressi dell'Auditorium Santa Chiara. Per ripartire con i concerti e riacquistare gli strumenti il gruppo ha lanciato una raccolta fondi.
L'APPELLO. “Ma cosa sono davvero quelle chitarre rubate - scrivono dal gruppo - , che storia hanno? Sono preziose, intime, pezzi di noi. Hanno girato il mondo intero dall'America, all'Africa, all'Europa, alle più grandi città e Festival d'Italia, fino ai posti più intimi e piccoli... Raccontando ovunque la bellezza, nel linguaggio universale dell’arte e della cultura. Su quelle chitarre sono passati e sono entrati in esse sogni, idee, melodie, desideri, emozioni, gioie, applausi, intuizioni, incontri, amore. Da oggi vogliamo pensare più in là, al futuro, per ricucire questa ferita e, con il vostro contributo, continuare a scrivere una nuova storia. Non stiamo semplicemente ricomprando le nostre chitarre, ma stiamo ripartendo verso un nuovo viaggio del quale tutti voi, come sempre, fate e farete parte”.
LA RACCOLTA FONDO. “Sono stati già tantissimi gli attestati di amicizia sincera, solidarietà e stima artistica che in pochissimo tempo ci avete fatto arrivare. Per questo Vi chiediamo adesso di supportarci con questa raccolta-fondi. Grazie. Grazie da Rione Junno - si conclude l'appello - che è e resterà sempre Gargano, Foggia, Puglia, Sud. Insieme alla parte migliore della società della nostra terra, che non si arrende e continua a crederci". Chi vuole aderire può farlo tramite il sito: gofund.me/d0f43ef7e .
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.