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Mario Desiati e Roberto Saviano, dieci anni dopo l'occasione mancata...

Nel 2006, l'autore di "Gomorra" era atteso a Foggia ma l'incontro saltò a causa delle minacce ricevute

“Dieci anni fa. 10 novembre 2006. La manifestazione è “Libri a trazione anteriore”, organizzata dalla Biblioteca provinciale di Foggia con l’associazione Books brothers. È la prima edizione. In primavera ci sono stati quattro incontri: con Cinzia Tani, Camilla Baresani, Diego De Silva e Nicola Lagioia. Altri due erano programmati a novembre, il dieci e il diciassette. Nel primo si sarebbero confrontati Mario Desiati e Roberto Saviano: ognuno dei due avrebbe parlato del libro dell’altro. Quel confronto, deciso a giugno, non ci fu perché a metà ottobre partì il programma di sicurezza nei confronti di Saviano. Ci fu Mario Desiati, e fu la sua prima volta a Foggia”.

“CON MARIO DESIATI, SENZA ROBERTO SAVIANO”. Dal blog della libreria Ubik di Foggia, Michele Trecca rievoca un’occasione mancata che, dieci anni dopo, esattamente domani, giovedì 17 novembre, può finalmente avverarsi. Il co-titolare (con Giovanna Draicchio) del presidio di cultura di Piazza U. Giordano (all’epoca non ancora fondato) riporta alla memoria un incontro datato 2006 quando, nell’allora attivissima Magna Capitana, erano attesi, insieme, Mario Desiati e Roberto Saviano. Il primo avrebbe parlato del libro del secondo e il secondo del libro del primo: “Vita precaria e amore eterno” per lo scrittore di Martina Franca e, naturalmente, “Gomorra” per quello che di lì a pochi giorni sarebbe diventato l’autore italiano più tradotto nel mondo. Uno scambio a due voci che, dopo le minacce ricevute dalla camorra, non si ebbe mai nella città di Foggia, proprio come recita la brochure dell’evento: “Con Mario Desiati e senza Roberto Saviano” (nella foto).

LA COINCIDENZA DI DESIATI E DEL SUO MARTINO, LO STESSO DEL 2006. Stasera, pertanto, nello spazio live Ubik, per una strana coincidenza, c’è proprio quel Mario Desiati – amico oltre che collega dello scrittore campano – che, dieci anni fa, per la prima volta metteva piede, letterariamente parlando, nel capoluogo dauno (un altro precedente, tra leggenda e realtà, lo vorrebbe in curva tra i tifosi del Martina, in una trasferta ghiacciata di qualche anno prima). Il suo “Candore”, applaudito proprio da Saviano come “il romanzo dei romanzi della mia generazione”, pubblicato da Einaudi, affronta un tema diverso rispetto al romanzo del 2006 ma, ancora una coincidenza interessante, riprende lo stesso protagonista di allora, quel Martino Bux che in questa nuova vicenda si lascia ossessionare dalla trasgressione del desiderio, della pornografia, dai “lupi mannari” – come li chiama lui – dei club a luci rosse, dei sexy-shop e dei fanatici sessuomani della rete.

ROBERTO SAVIANO, CON DIECI ANNI DI RITARDO. Domani, all’auditorium della Facoltà di Economia di Foggia, per il Festival della Ricerca, a sua volta Roberto Saviano riesce finalmente a parlare alla platea foggiana, con dieci anni “di ritardo”, anche lui con un libro, “La paranza dei bambini”, assolutamente vicino per contenuti e ambientazioni al suo successo più grande, quello datato 2006 e che avrebbe dovuto presentare alla Biblioteca Provinciale. Anche qui, la città che fa da sfondo ai fatti è Napoli e anche in questo caso, soprattutto, i bambini che spacciano, che uccidono, che scalano le vette della criminalità – “una paranza” del Sistema, appunto, della camorra – sono ispirati a casi di cronaca reale, tristemente veritiera. Ad ascoltarlo saranno in più di 600, con altre due aule allestite con schermi in diretta streaming e un dispiegamento di forze di sicurezza imponente: circa mille coloro i quali non sono riusciti ad iscriversi e a registrarsi per il super evento dell’anno.

LA STESSA IDEA VIBRANTE DI LETTERATURA. “Mercoledì 16 e giovedì 17 – chiude Trecca nel suo pezzo per il blog Ubik – Mario Desiati e Roberto Saviano saranno entrambi a Foggia. L’uno in libreria, l’altro all’università. Quel confronto che sicuramente i due autori e amici hanno continuato fra loro negli anni noi avremo la possibilità di seguirlo a distanza ascoltando l’uno e per chi avrà la possibilità anche l’altro ma soprattutto leggendo tutti i loro due nuovi libri che dieci anni dopo continuano ad avere in comune la stessa idea vibrante di letteratura”.

di Redazione 


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