Linguacce, censura e stuntman che prendono fuoco: quando il rock è arte, con l’accento
Da Lucera, via Milano, l’autore e critico musicale Leonardo Follieri
Ha origini lucerine, vive a Milano, sembra un ragioniere ma ha studiato e felicemente “rinnegato” gli studi giuridici per darsi al rock nudo e puro: Leonardo Follieri, critico musicale, responsabile di redazione per JAM TV, è l’autore di “Rock & Arte” (Hoepli, 2018), volume che racconta la storia del genere musicale più amato di sempre attraverso le sue trasmigrazioni artistiche.
TANTE “CHICCHE”. Poster, copertine di vinili-leggenda, foto e fotografi, icone ormai divenute “loghi rock”, film, accessori, abiti e, naturalmente, storie: un viaggio che attraversa le linguacce di Mick Jagger, passando per le basette del “ragazzo timido” Elvis Presley – come appuntò la segretaria che gli fece la prima audizione – e finendo con il neonato nella piscina di Nevermind dei Nirvana – tanto per citare solo alcune delle tante “chicche” di questo libro. Dopo la presentazione-concerto dello scorso 9 dicembre alla libreria Ubik di Foggia, e dopo la “prima” al Megastore Mondadori di Milano e la vetrina romana a “Più Libri Più Liberi”, Leonardo Follieri presenterà il suo lavoro, scritto con Ezio Guaitamacchi e Giulio Crotti, anche nella sua Lucera, domenica 16 dicembre, alla libreria Kublai. In questa intervista, l’autore entra nel dettaglio della sua originale “opera prima”, raccontando della propria passione per il rock e per tutto quel mondo artistico che vi gravita attorno.
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