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San Nicandro, svaligiò un appartamento: ventenne incastrato con l’esame del DNA

Basilicata: "Trattiamo ogni reato con gli stessi strumenti"

Svaligiò un appartamento, ventenne incastrato con l’esame del DNA. “Trattiamo ogni reato allo stesso modo – puntualizza il colonnello Antonio Basilicata – utilizziamo gli stessi strumenti per un furto, una rapina o un omicidio”. Così è stato anche per risalire a Nazario Gallo, arrestato dai carabinieri della Compagnia di San Severo, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per il reato di furto aggravato in abitazione. L’arresto è stato ordinato dal gip del Tribunale di Lucera che ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura sulla scorta delle risultanze acquisite dai Carabinieri della stazione di San Nicandro Garganico in collaborazione con il RIS di Roma nell’ambito delle indagini condotte su un furto in abitazione commesso nel centro garganico.

IL FATTO. Era il 16 marzo del 2012 quando i carabinieri intervennero in località “Camardella dove un anziano aveva constatato che la sua abitazione era stata appena visitata dai ladri. L’uomo si era assentato per un’ora e al suo rientro aveva trovato - con amara sorpresa - l’abitazione completamente a soqquadro. I malviventi, erano penetrati nell’appartamento sito al primo piano utilizzando una scala e dopo aver rotto una finestra, si erano introdotti all’interno della casa, facendo razzia di gioielli e danaro contante (circa 450 euro).

Immediato l’intervento dei carabinieri del posto che, dopo un minuzioso sopralluogo, hanno riscontrato la presenza di alcune tracce di sangue in prossimità della finestra (uno dei rapinatori si era ferito durante la rottura del vetro). Nel corso dei rilievi i militari dell’Arma hanno repertato in particolare un cacciavite sporco di sangue e un foglio di carta con un’impronta di scarpa.

Successivamente, sulla scorta di alcuni elementi probatori acquisiti nel corso delle indagini come della continua attività investigativa sul fenomeno dei furti in abitazione, i carabinieri hanno effettuato una serie di prelievi di DNA con tamponi salivari da una rosa di sospettati.

I prelievi biologici sono stati successivamente inviati al RIS di Roma per le analisi e la comparazione coi profili genetici rilevati dalle tracce ematiche repertate nel corso del sopralluogo. Le analisi scientifiche che hanno confermato la piena corrispondenza tra il DNA estrapolato con la saliva del ventenne che è stato quindi colpito dall’ordinanza di custodia in carcere.

di Redazione 


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