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#Satira “Collisioni Accidentali”, la cronaca semi-seria della presentazione del libro di Adelmo Monachese

Premessa. Una regola base del giornalismo è quella di non scrivere di eventi che ti hanno riguardato personalmente. Altrimenti diventi un influencer che racconta i fatti suoi, o uno pseudo-giornalista che mischia informazione e pubblicità, vabbè meglio non aprire questa porta e soprattutto meglio non usare certi termini. Stavolta però è diverso, mo vi spiego.

L'INVITO. Un giorno il mio amico scrittore e stand-up comedian Adelmo Monachese mi ha mandato un messaggio: "Ho scritto un nuovo libro e ho pensato che tu potessi essere la persona più adatta a presentarlo con me".  Gli ho risposto: "Grazie per l'invito. Pensa come sta inguaiata la città se io sono il più adatto". In effetti ci sarà pure un motivo se nelle classifiche sulla qualità della vita siamo messi così male.
Poi mi sono detto che c'erano due possibilità: "L'ha scritto, l'ha riletto, ha capito che gli è venuto male e ha pensato a me. Oppure l'ha chiesto a tutte le persone che conosce, tipo Carlo Verdone a Ferragosto, ma tutti gli hanno detto di no e alla fine sono rimasto io, che pure di fare lo pseudo-intellettuale (nata vot) in una libreria ho accettato". Poi l'ho letto e ho capito che non gli è uscito affatto male, quindi era la seconda…

LA PRESENTAZIONE. Inzò, mi ritrovo in un tempio della cultura foggiana come Ubik, a presentare “Collisioni Accidentali”, con la saletta piena di persone. Adelmo mi fa notare che alcuni sono scrittori, altri professori, quasi tutti assidui lettori. Sono venuti a sentire uno scrittore che parlerà di un romanzo, ma probabilmente si aspettano anche di farsi due risate visto che l'autore è noto come comico. Non conosco quasi nessuno, e dubito che loro conoscano me. Mi viene il dubbio che sto per fare una figuraccia storica. Che faccio, scappo con una scusa? Mi metto in difesa e parlo meno possibile? Ma no, la miglior difesa è l'attacco. Inizio raccontando lo strana vicenda dell'invito, poi aggiungo che doveva venire anche Papa Francesco ma ha deciso di venire e ci ha detto: “C'è troppa foggiaggine”. La gente ride. Ma chi è quist?

I TEMI. Finisce che per oltre un'ora parliamo del libro, ma soprattutto di rugby, di satira, di spettacoli comici, di serie tv tratte dai libri. Appropò, abbiamo deciso che nel caso preferiamo Netflix ed eviteremmo Raiplay, sul protagonista invece siamo aperti alle offerte dell'editore. Quanto al gioco “per chi ti faresti la galera” che è presente nel libro Adelmo punta sugli automobilisti maleducati, io sugli odiatori social. E se fossero le stesse persone?
In ogni caso il romanzo è una scusa per chiacchierare, Adelmo ha un sacco di aneddoti da raccontare. Io metto da parte gli appunti e vado a braccio. Le persone si divertono ma ci divertiamo soprattutto noi. La presentazione termina quando ci fanno segno che tra un po' la libreria chiude. E noi ci ripromettiamo di rivederci. Adelmo dice che se questo libro va bene ha già in mente il seguito. Confido nell'invito a presentare anche il sequel. Meh accattatavillo, così ci vediamo tra un anno di nuovo lì...

di Sandro Simone


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