Era stata (giustamente) salutata come una vittoria. La presenza dei tifosi del Foggia a Nocera Inferiore, dopo la trasferta vietata a Fasano, aveva assicurato il sostegno ai rossoneri. Una lunga trattativa per evitare un altro divieto. A una condizione, però: trasferta "assistita". Cioè veniva resa indispensabile la presenza di personale delle forze dell'ordine a vigilare e scortare i mezzi in viaggio.
L'AGGUATO. Come sia andata a finire è sotto gli occhi di tutti, complici video e immagini degli scontri, ormai virali. Ma la perplessità sulla gestione dell'ordine pubblico resta, ancora una volta. Scegliere un percorso dov'è semplice tendere un agguato, non prevedendo strade e modalità alternative per raggiungere il settore ospiti, rende vana la "scorta". Le scene da guerriglia urbana hanno degli oggettivi protagonisti: i tifosi. Ma chi doveva vigilare ed evitare scontri si è rivelato indirettamente complice.
IL CAOS. Nei disordini è stato coinvolto anche un mezzo del Calcio Foggia 1920, con vetri rotti a un furgone guidato da uno dei magazzinieri. E proprio la società ha promesso una presa di posizione, lamentando una gestione 'dilettantistica' a ridosso e all'interno degli impianti (forze dell'ordine completamente assenti in tribuna) che ospitano le trasferte del Foggia. E' già avvenuto a Brindisi, si è ripetuto a Nocera. E' il frutto, com'è noto, dell'iscrizione dei rossoneri in un girone ricco di derby e di rivalità. Ma ormai, ci siamo. E non può essere né causa né effetto di scontri e disordini. Arriveranno, probabilmente, Daspo e successivi divieti per le trasferte. Sarebbe la soluzione più facile. Frutto di un pomeriggio di caos: eppure doveva essere una trasferta "assistita"...
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