I “Sogni di Quartiere” del Cep, il teatro in periferia piace: sold-out per lo spettacolo di Russo e Maggio
La commedia andata in scena il 28 ottobre
“Ho riso di cuore e di testa”. “Pubblico e scena erano in simbiosi”. ”Brillante, riflessivo e dolce”. Sono solo alcuni dei commenti che si possono leggere in rete, a proposito dello spettacolo dal titolo “Maggio tra i sogni”, commedia teatrale andata in scena lo scorso 28 ottobre al Teatro San Paolo di Foggia, nel quartiere Cep.
SOGNI DI QUARTIERE. Una pièce interpretata dagli attori Vincenzo Russo e Fabio Maggio, scritta e diretta dal primo dei due, inserita nell’edizione N. 1 della rassegna teatrale “Sogni di Quartiere” – titolo bellissimo, a proposito – che, il prossimo 25 novembre, torna con lo spettacolo “Mai stata sul cammello” (per la direzione di Maria Pia Tavano, scritta da Aldo Nicolaj e con protagonisti Consiglia Albanese, Maristella Mazza e la stessa Tavano). Un sold-out di pubblico incoraggiante che lascia ben sperare in vista della seconda rappresentazione e che, inoltre, sottolinea la domanda di cultura in una zona di Foggia non sempre assecondata da istituzioni e privati. “Maggio tra i sogni”, in questo senso, sembra aver aperto un varco importante.
BASTA CHIUDERE GLI OCCHI. Durante la veglia – si legge nella sinossi dello spettacolo “Maggio tra i sogni” – nel mondo che percepiamo come reale, costruiamo la nostra identità: abbiamo un codice morale, amiamo alcune cose e ne detestiamo altre; conosciamo dinamiche e persone, e creiamo un contenitore intorno a noi all’interno del quale ci sentiamo sicuri di poter dire “Io sono questo”. Poi, basta chiudere gli occhi e, come d’incanto le certezze si sgretolano, o meglio: si fluidificano, e rischiamo di diventare ciò che abbiamo sempre odiato: Il filantropo sogna di essere un crudele aguzzino; il paladino si scopre un pavido ladruncolo; il matematico non sa risolvere un’equazione di primo grado, e il Sommo Poeta langue prigioniero di un inferno fatto di luoghi comuni e frasi fatte.
RIFLESSIONE SU CIO’ CHE RIFIUTIAMO DI NOI. Se però Virgilio fa la sua parte, i mostri si rivelano saggi maestri in grado di assisterci nella riscoperta di quel “non essere” che racchiude in sé la chiave della nostra immensità. “Maggio tra i sogni” è una riflessione dalle tinte ilari su ciò che ci rifiutiamo di indagare pensando a noi stessi, e sulle tragicomiche conseguenze delle nostre antiche nevrosi.
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